Per Frederconsumatori Toscana è tempo di promuovere azioni concrete di lotta contro questa attività illegale che ogni giorno dobbiamo subire con lo SPAM nei nostri computer e con le continue telefonate che puntualmente, ogni sera, ti disturbano in maniera assillante e inaccettabile, nonostante aver espressamente dichiarato di non volere ricevere, da parte di terzi, informazioni commerciali, materiale pubblicitario o per essere contattati ai fini di vendita diretta o di ricerche di mercato, ha dichiarato Romeo Romei, Presidente Federconsumatori Toscana.
Gli strumenti legislativi per lottare contro questa minaccia già esistono, in particolare, da tempo esiste il divieto della diffusione di comunicazioni indesiderate, adottato a livello europeo con la direttiva sulla vita privata.
Occcorre far applicare la legislazione europea anche nel nostro paese, cosi come hanno fatto le autorità dei Paesi Bassi sono riuscite a far scendere dell'85% i messaggi indesiderati nel loro territorio. Il fatto grave è che le e-mail non richieste, da semplice seccatura, si sono trasformate sempre più in un'attività fraudolenta e criminale. La pratica illegale del "phishing" consiste nell'adescare gli utenti con messaggi elettronici che li inducono a svelare dati riservati e finanziari. La privacy è messa a repentaglio dai programmi spia, diffusi attraverso la posta elettronica o i software, che registrano e riferiscono le abitudini degli utilizzatori.
Il timore nei confronti di tali rischi sta a sua volta frenando la crescita dei servizi in linea del tutto legali. Per quanto riguarda la telefonia, i dati degli abbonati presenti nell'elenco telefonico che siano privi dei simboli (una bustina ed una cornetta telefonica ) non potranno mai essere utilizzati per le suddette attività commerciali o promozionali.
La Federconsumatori Toscana mette a disposizione degli utenti i suoi 50 sportelli presenti nel territorio regionale con le consulte legali, possono far sì che qualsiasi persona fisica o organizzazione che abbia un interesse legittimo nella lotta contro le infrazioni nell'ambito della direttiva sulla protezione della vita privata, con l'aiuto dell'associazione, possano intentare processi e rivolgersi alle autorità nazionali di regolamentazione.