Sono il frutto di un piano di fattibilità elaborato dalla Provincia di Firenze e pubblicato da Edifir, a cura di Leonardo Ermini e Luigi Ulivieri, della Direzione centrale del Territorio di Palazzo Medici Riccardi. Il piano è stato presentato stamani dal Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi, con gli assessori Stefano Giorgetti (Protezione civile e Difesa del suolo), Luigi Nigi (Ambiente, Pianificazione territoriale, Parchi e aree protette), Maria Cristina Giglioli (Mobilità e trasporti) e Pietro Roselli (Agricoltura, Caccia e pesca).
Sette azioni, dunque, in sette direzioni: difesa del suolo (attuazione interventi del Piano stralcio rischio idraulico dell’Autorità di bacino dell’Arno, due regolamenti per la protezione di risorse idriche sotterranee e il recupero dei laghi di cava); urbanistica (recupero manufatti industriali, progetto cisterne e depositi di acqua); manutenzioni fluviali e recupero delle biomasse dovute all’attività manutentiva); valorizzazione del paesaggio agrario, attraverso la promozione di marchi e produzioni tipiche, e la selezione di operatori per le manutenzioni fluviali); valorizzazione fluviale (realizzazione piste ciclabili, parco delle fiabe, navigabilità fluviale, recupero delle pescaie e produzione di energia elettrica, realizzazione del piano depurazione reflui); società dell’informazione (realizzazione e manutenzione di un portale web dell’Arno, nonché segnaletica del parco fluviale e relativo posizionamento); valorizzazione naturalistica con una cintura verde per l’Arno e la limitazione di fenomeni di inurbamento faunistico).
“L’Arno non può essere trasformato in una grande ‘wildlife area’ – spiega il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi - dal momento che il suo tracciato comprende case, giardini e luoghi di socializzazione (le sue sponde sono vissute, più che semplicemente abitate) né, per lo stesso motivo, può permettersi di diventare un luogo di solo sport e divertimento”.
Ruolo cardine è quello delle manutenzioni fluviali, sui cui negli ultimi anni la Provincia di Firenze ha molto investito: circa 6 milioni di euro nel 2001, oltre 3 milioni nel 2002, 4 milioni e 889 mila nel 2003, quindi più di 6 milioni nel 2004, 4 milioni e 356 mila nel 2005, salendo a ben 12 milioni e 658 mila euro nel 2006.
La previsione per il 2007 è di 8 milioni e 450 mila euro. Complessivamente, dal 2001 al 2007, 45 milioni e 706 mila euro. “La manutenzione degli argini e delle sponde – osservano i tecnici della Provincia - rappresenta l’elemento chiave di gestione del territorio fluviale, coniugando le esigenze di rispetto di criteri di protezione idraulica e idrogeologica con il mantenimento degli habitat”. “Desidero ringraziare l’architetto Graziella Ajello – ha aggiunto il Presidente – che è all’origine di tanto del lavoro fatto finora sull’Arno e che in questi giorni andrà in pensione: a lei i nostri migliori auguri”.
Per la realizzazione del Parco fluviale gli investimenti richiesti e più consistenti sono soprattutto per la difesa del suolo.
Solo per l’attuazione della prima fase del Piano stralcio dell’Autorità di bacino dell’Arno occorrono 212 milioni di euro.
Per la realizzazione del piano di depurazione dei reflui sono richiesti 200 milioni di euro. 700 mila euro per il Parco delle Fiabe, un parco della scultura dedicato al tema delle favole, lungo la sponda destra dell’Arno nel tratto compreso fra la confluenza con il Mugnone e il Ponte dell’Indiano.