Il presidente del Consiglio ha incontrato il sacerdote che guida il Ceis
(Centro Solidarietà Firenze), attivo nella prevenzione della
tossicodipendenza tra i giovani che fanno sport.
Un progetto di prevenzione per la tossicodipendenza nel mondo
giovanile, e in particolare nei circuiti delle società sportive. E' quanto
hanno discusso il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, e
don Giacomo Stinghi, che dirige il Centro Solidarietà Firenze (Ceis), attivo
da 25 anni nell'assistenza di ragazzi tossicodipendenti.
Nell'incontro, ieri
in Palazzo Panciatichi, don Stinghi ha illustrato l'attività del Ceis, che
da dodici anni porta avanti un progetto - "Crescere in squadra" - per la
prevenzione delle tossicodipendenze rivolto ai giovani in età scolare
concentrato in particolare nel mondo delle società calcistiche (con il
coinvolgimento di Asl, allenatori, istituti scolastici e genitori).
Il lavoro portato avanti dal Ceis ha evidenziato che l'attività sportiva è
l'ultimo dei legami che i giovani tossicodipendenti mantengono, quando già
l'uso di sostanze stupefacenti li ha indotti a recidere i rapporti
familiari, scolastici e affettivi.
Su questa base, l'incontro di ieri tra Nencini e don Stinghi, per estendere l'attività di prevenzione anche all'ambito delle società sportive non solo calcistiche.