Su slogan e gesta di intolleranza contro i caduti di Nassirja andati in scena nel corteo di Roma per chiedere la pace in Medio Oriente la polemica divampa anche a Firenze.
«Avevamo chiesto al presidente del consiglio comunale, Eros Cruccolini, di condannare con fermezza e determinazione, l'infame corteo che, a Roma, ha insultato i nostri soldati e i caduti di Nassirya. Ma forse era chiedergli troppo. Cruccolini si è infatti limitato a balbettare poche parole di circostanza, rivelandosi drammaticamente inadeguato anche in questa circostanza».
E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia, il senatore Paolo Amato.
«Vorrà dire - ha aggiunto - che ci limiteremo a far nostra la dura e giusta condanna espressa dal Presidente della Repubblica Napolitano. Resta l'oscena ambiguità di una maggioranza di governo che vede alcuni suoi esponenti partecipare a manifestazioni di puro odio ideologico. Ma questo è purtroppo ciò che passa oggi il Governo Prodi».
«E' incredibile come la destra non si faccia scrupoli nel distorcere la realtà pur di ottenere un po' di visibilità e fare della facile e sterile polemica su argomenti di straordinaria gravità come è la situazione in Medioriente che tiene il mondo intero con il fiato sospeso -ribatte il consigliere di Rifondazione Comunista Leonardo Pieri- Non si capisce perchè la destra mescoli "il diavolo con l'acqua santa" mettendo sullo stesso piano cose che palesemente non sono conciliabili come le due manifestazioni di sabato scorso che erano sostanzialmente alternative.
L'appuntamento di Milano infatti era promosso da organizzazioni al di là di ogni sospetto, fra le quali la "Tavola della pace", l'Arci o il "Coordinamento degli enti locali per la pace" al quale partecipano anche comuni amministrati dal centrodestra. La richiesta di non inviare il gonfalone di Firenze alle manifestazioni per la pace come quella di Milano è priva di fondamento perchè quell'occasione, al contrario di Roma, si è caratterizzata non solo per il suo svolgimento pacifico ma anche per la sua piattaforma in cui si ribadiva con forza la linea dei due stati per due popoli, la fine del conflitto israelo-palestinese che da decenni insanguina il Medioriente e che costituisce un elemento di destabilizzazione dell'intera area.
La manifestazione di Milano, dunque, per contenuti e modalità di svolgimento rispondeva in pieno alla cultura e al sentire comune dei cittadini di una città come Firenze, da sempre impegnata sui temi della pace e della solidarietà fra i popoli. La contraddizione e la confusione in cui versa la destra viene resa ancora più evidente dal fatto che, fra l'altro, uno dei due consiglieri che hanno fatto la richiesta è membro della commissione pace e rispetto alla mia proposta di adesione alla manifestazione di Milano, si era espresso con un voto di astensione, cioè del tutto diverso rispetto a ciò che dice oggi».