Firenze, 17 novembre 2006- Il Governo italiano, in accordo con lo Stato algerino, ha deciso di realizzare entro il 2009 un metanodotto che collegherà l’Algeria con Piombino per un costo di due miliardi di dollari. Per la realizzazione sono previsti oltre 640 chilometri di condutture di gas che dovranno congiungere i giacimenti interni dell’Algeria a El Kala, altri 310 chilometri per raggiungere Cagliari e, infine l’ultimo tratto che attraversa la Sardegna, toccherà le coste dell’Isola d’Elba sino ad arrivare a Piombino.
“Da tutto ciò – commenta il Consigliere Regionale di Forza Italia Paolo Marcheschi – la Regione Toscana è stata totalmente esclusa! L’accordo infatti è stato siglato tra la compagnia algerina Sonatrach, Edison, Enel, la società tedesca Wintershall e due soggetti legati con le regioni e gli enti locali della Sardegna e dell’Emilia Romagna, senza nessun riferimento alla nostra Regione”.
“La Giunta Martini non è stata capace di ritagliarsi un ruolo in un accordo così importante. Gli effetti di questa incapacità si ripercuoteranno sulla pelle di noi toscani che a breve, senza né adeguati controlli né un coinvolgimento diretto nella gestione dei progetti, vedremo i mari della nostra Regione invasi da tubi di metano senza neanche raccoglierne i benefici”.
Il Consigliere Regionale Marcheschi ha presentato oggi un’interrogazione sul tema al “Parlamento Toscano” per chieder alla Giunta Martini: se la nostra regione abbia effettivamente preso parte all’accordo per la realizzazione del metanodotto Algeria-Piombino; se sono stati appurati gli eventuali rischi ambientali e di sicurezza derivanti dalla costruzione dell’impianto; quali siano i benefici che la Regione trarrà da tale accordo internazionale.