Teatro: debutta Per un attimo scritto da Margherita Hack

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2006 13:54
Teatro: debutta <I>Per un attimo</I> scritto da Margherita Hack

Empoli, 17 novembre 2006- Domani, sabato 18 novembre, a Zona Franca, festival di creazioni artistiche per un pubblico giovane, a Parma, debutterà "Per un attimo" il nuovo lavoro di Vania Pucci, regista e direttrice della compagnia Giallo Mare minimal Teatro, scritto a quattro mani con l'astrofisica Margherita Hack, dirigente del Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia di Trieste.
Lo spettacolo sarà poi domenica 19 novembre alle 17 al teatro Verdi di Santa Croce sull'Arno, e domenica 26 novembre alla sala il Momento di Empoli, nell'ambito della rassegna " Dire,fare, teatrare".


Nata nel 2004, la collaborazione con la dottoressa Hack è culminata nella creazione di questo lavoro, che si occupa del tempo, della sua inafferrabile centralità che svolge nell'attraversare, regolare o sconvolgere la nostra vita. "Per un attimo" è la tappa finale di un lungo percorso intrapreso da Vania Pucci di ricerca creativa, sperimentazione laboratoriale e confronto sia con artisti di varie discipline, sia con i referenti privilegi ati di questa nuova produzione rivolta al pubblico delle nuove generazioni.
La ricerca è iniziata nel 2002, quando la regista empolese insieme a Lucio Diana, sono stati invitati dal Comitato Organizzatore dell'Expo realizzato dalla Svizzera, in qualità di rappresentanti della compagnia Giallo Mare Minimal Teatro (una delle due compagnie italiane selezionate per quel progetto) a proporre una performance per un pubblico trans-generazionale, sul concetto di tempo.

Questo laboratorio ha permesso un approfondito percorso di confronto e scavo poetico sul tema, dialogando con molteplici punti di vista e sensibilità, linguaggi espressivi molto diversi tra loro.
Sulla collaborazione con la Hack, Vania Pucci afferma: «L'incontro con la dottoressa Hack ha dato avvio a questo progetto. Seguendo le sue conferenze, nelle quali con un linguaggio semplice spiega misteri quali l'origine del mondo e concetti scientifici molto complessi, mi sono ancor più convinta che è possibile parlare ai ragazzi di pensieri alquanto articolati.

Da alcuni anni la mia ricerca teatrale si è sviluppata su due piani: da un lato il lavoro sull'immagine con telecamera, lavagna luminosa e computer; dall'altro l'affrontare temi scientifici sempre comunque legati a meccanismi che facciano scattare l'emozione. Il tempo per me riveste un particolare interesse. Dal punto di vista del contenuto, affronteremo il passare del tempo in maniera scientifica e quindi il giorno-notte, i mesi-anni con la rotazione della terra e il tempo come misurazione della distanza dalle stelle.

Accanto a questo, la rilevazione dei segni del tempo sui volti, sulle cose, sui paesaggi e la misurazione psicologica assolutamente personale del tempo cercando di dare qualità al tempo che passa (lungo corto pesante leggero..). Dal punto di vista della messa in scena, si tratta di narrazione e movimento in relazione con l'immagine realizzata dal computer. Lo spettacolo prevede la presenza in video della Hack che introduce l'argomento. Ancora una volta ho voluto allargare lo sguardo mio e degli spettatori, farlo uscire da dentro di noi per permetterci di affrontare/guardare il mondo che ci circonda».

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