CariFirenze non riesce ad approfittare della revisione al rialzo dei target 2008. L'azione della banca fiorentina si mantiene infatti dimessa sul Midex. Eppure il direttore generale Lino Moscatelli lunedì aveva annunciato che "è possibile fare meglio e questo ci ha portato a rivedere degli obiettivi del piano". In particolare, il target di utile netto al 2008 è stato incrementato da 210 milioni di euro a 240 milioni di euro, con un Eps che è stato rivisto da 0,155 euro a 0,175 euro. Insomma al termine dei primi nove mesi dell’anno il Gruppo mostra una crescita in linea con il piano triennale, confermando il percorso di sviluppo evidenziato nel primo semestre.
Alla positiva evoluzione dei ricavi (+20,3%) ha contribuito, oltre che la crescita del margine di interesse netto (+8,6%) e del risultato netto della gestione assicurativa (+116,9%), la cessione della partecipazione in Sanpaolo IMI (0,52% del capitale sociale) che ha generato una plusvalenza lorda di circa 92,4 milioni di euro.
Rettifiche e spese di funzionamento in calo, rispettivamente del 21,4% e del 2,2%, portano il risultato operativo a raggiungere i 374,8 milioni di euro, in crescita del 71,5%. Il Gruppo chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 235,0 milioni di euro (+103,1%).
Il buon andamento dei conti, unito al miglioramento delle prospettive di crescita generali e del contesto produttivo nel quale la banca opera, ha portato il Consiglio di Amministrazione a rivedere al rialzo alcuni degli obiettivi del piano triennale 2006-2008.
In particolare, l’utile netto alla fine del triennio, che parte da un obiettivo di budget 2006 di 168 milioni (depurato della plusvalenza derivante dalla cessione delle azioni Sanpaolo IMI) è previsto a 240 milioni, in crescita del 14,3% rispetto ai 210 milioni originariamente comunicati al mercato. Anche l’utile per azione, nonostante i recenti aumenti di capitale, risulterà incrementato del 12,9% e pari a 0,175 euro (ex 0,155 euro).