Ogni opera d'arte è parte del prezioso patrimonio dell'umanità e per questo deve essere tutelata. Ma ci sono alcune opere d'arte come quelle lignee, i codici antichi, gli arredi storici che necessitano di cure più specifiche e minuziose. Queste tipi di opere vanno infatti protetti dall'attacco di termiti e tarli o da muffe e altri agenti esterni, dannosi per la loro buona conservazione. Di questo problema si è discusso in mattinata nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in un seminario di aggiornamento professionale dal titolo "La tutela dei beni artistici".
La questione della tutela è sempre più urgente. La globalizzazione e la conseguente circolazione delle merci hanno portato con sé anche la diffusione di insetti, come le termiti, che un tempo sembravano scomparse. Il convegno è stato promosso dall'Anid (Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione) col patrocinio dell'assessorato alle relazioni internazionali. A fare il punto sulle nuove tecniche di disinfestazione, conservazione e restauro delle opere del patrimonio storico-artistico sono stati tecnici, storici dell'arte ed operatori dei beni artistici e culturali.
"Questo convegno - ha sottolineato l'assessore alle relazioni internazionali Eugenio Giani - è stata la prima occasione, a livello internazionale, per parlare della tutela dei beni artistici da un'ottica particolare". La situazione secondo gli esperti è critica: molte sono le regioni italiane a rischio. Ad esempio, le travi che sostengono i tetti di tanti monumenti, le sculture lignee, le cornici che circondano tele preziose. Perciò tutelare questo patrimonio e delineare una strategia d'azione diventano una necessità imminente.
Il seminario è stato presieduto da Cristina Acidini, direttrice dell'Opificio Pietre Dure di Firenze e Sovrintendente speciale per il polo museale fiorentino. "L'idea di questo appuntamento - ha ricordato ancora l'assessore Giani - è nata da un colloquio con l'amico Riccardo Sarti, uno dei protagonisti dell'Anid, l'associazione nazionale delle imprese per la disinfestazione. Quella che si è svolta stamattina è una manifestazione di prestigioso assoluto ed è anche per questo che sono onorato che si sia svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio".
L'idea di questa tavola di discussione venne infatti a Riccardo Sarti, presidente dell'Anid scomparso improvvisamente poche settimane fa e che la volle fortemente. Grazie a lui l'Anid ha portato avanti questo importante progetto, e così per la prima volta un seminario nazionale rivolto ai beni artistici si è svolto in una cornice quanto mai appropriata, come quella di Firenze. "Nella città in cui oggi si discute del restauro e del recupero delle opere danneggiate dall'alluvione del 1966 - ha sottolineato l'assessore alle relazioni internazionali - questo appuntamento si pone come elemento di una riflessione: perché oggi Firenze è considerata la capitale del restauro? Perché è sede di alcuni dei più prestigiosi istituti del settore come l'Opificio delle Pietre Dure? Sicuramente per la vocazione culturale della città ma anche perché la catastrofe del '66 fu di stimolo a creare, a Firenze, centri di eccellenza che ora il mondo ci invidia".
Ai lavori nel Salone dei Cinquecento hanno partecipato oltre duecento tra esperti e studiosi, non solo rappresentanti delle imprese di disinfestazione ma anche amministratori pubblici, operatori delle Sovrintendenze, dei principali Musei e Biblioteche italiane, degli Archivi del Restauro e dei centri di Restauro. Durante la giornata di studio sono stati presentati gli ultimi dati relativi all'invasione di insetti nocivi e alla situazione di allarme crescente dovuto alla maggiore "circolazione" di merci, veicolo di trasmissione dei nemici del legno, come appunto le termiti.
Il seminario è stata anche l'occasione per discutere e diffondere notizie sulle nuove tecniche di eliminazione degli sgraditi ospiti di legno, carta e stoffe: si utilizzano sempre meno prodotti chimici in favore di tecniche alternative, come la tecnica delle micro onde. Si tratta di una sorta di "forni" in cui viene inserita l'opera da salvare per eliminare gli insetti nocivi. Si è parlato anche della tecnica delle "bolle", ovvero dei contenitori di azoto con condizioni di vita sfavorevoli agli agenti esterni.(mr)