E’ in corso di discussione nelle Commissioni parlamentari e in sede di Conferenza Stato-Regioni la conversione in legge del Decreto 251/2006 che il Governo aveva d’urgenza approvato in agosto per ristabilire una corretta applicazione delle Direttive Europee Habitat (92/43) e Uccelli (79/409), dopo che la Comunità Europea aveva aperto una serie di procedure di infrazione a carico di varie Regioni Italiane, fra cui la Toscana, per violazione delle norme comunitarie finalizzate alla protezione degli uccelli migratori e degli habitat che li ospitano.
Si tratta in particolare di una serie di violazioni per la caccia in deroga a specie protette a livello europeo (si pensi in primis a quanto successo negli ultimi anni per il fringuello in Toscana) e per una inadeguata individuazione e tutela di aree di particolare importanza per le rotte migratorie (Zone di Protezione Speciale).
Se la violazione persiste, la Commissione Europea non solo applicherà una pesante multa (nell’ordine di milioni di euro) a carico dello Stato Italiano (che la dovrà pagare con i soldi pubblici e quindi dalle tasche di tutti i cittadini), ma ha già fatto sapere che potrà bloccare l’erogazione dei fondi comunitari destinati ad interventi a sostegno dell’agricoltura e dell’ambiente nei prossimi 7 anni (nell’ambito dei “programmi di sviluppo rurale”).
Si tratta di ben 8,3 miliardi di euro che dovrebbero arrivare in Italia (con parte destinata ovviamente anche alla Toscana) e che non arriveranno più se il Parlamento, sotto la pressione di cacciatori e Regioni, apporterà modifiche peggiorative al Decreto in discussione.
Di fronte a una giusta richiesta da parte della Comunità Europea di corretta applicazione delle norme di tutela e di fronte addirittura alla prospettiva di una pesante multa e della perdita di miliardi di euro per il sostegno dell’agricoltura e la tutela dell’ambiente, la Regione Toscana cosa fa? Insieme e di concerto con le altre Regioni, e sulla spinta del mondo venatorio, pone una serie di richieste al Parlamento che stravolgerebbero l’attuale testo del Decreto e lo renderebbero del tutto inutile sia per la protezione concreta delle specie selvatiche sia per l’adeguamento alla normativa comunitaria e quindi l’annullamento delle sanzioni.
‘E’ un comportamento gravissimo e irresponsabile – dice Guido Scoccianti, Presidente regionale del WWF – La Regione per i voti dei cacciatori, piccola minoranza dei cittadini, mette a rischio la tutela dell’ambiente, i soldi dei contribuenti e miliardi di euro di contributi europei”.
Il WWF chiede alla Regione un’immediata modifica della sua posizione, in modo da favorire un rapido e integrale recepimento dell’attuale testo del Decreto di agosto, testo che fra l’altro prevede criteri di tutela in realtà minimi e di per sé insufficienti, ma che almeno costituiscono un primo passo avanti per la tutela di queste aree e degli uccelli migratori.
“ Al Presidente Martini e all’Assessore Cenni – continua Scoccianti – chiediamo di non subordinare gli interessi pubblici e di tutti i cittadini a quelli privati e corporativistici dei cacciatori.
Se non sarà così, come potranno giustificarsi di fronte a cittadini e elettori?”.