Firenze – A Cefalonia gli Italiani erano traditori: sentenza choc in Germania, dove un magistrato accoglie sostanzialmente le tesi di Hitler. La sentenza della procura di Monaco di Baviera con la quale viene archiviato il processo contro l’ufficiale tedesco che ordinò la fucilazione di centinaia di militari italiani a Cefalonia nel settembre 1943, e le motivazioni addotte “non sono solo un oltraggio alla memoria dei soldati italiani caduti in quella che il Presidente Ciampi definì ‘il primo atto della Resistenza di un’Italia libera dal fascismo’.
Quella sentenza colpisce anche le nostre istituzioni che a quella strage, per troppo tempo e a lungo dimenticata, hanno cercato di restituire onore e memoria”. Così comincia una lettera che Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, e Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, hanno inviato oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per protestare contro la decisione della magistratura bavarese. Nel menzionare le molteplici iniziative prese dalla Toscana “in prima fila per difendere il ricordo di quegli italiani che decisero di non cedere le armi e preferirono combattere e morire per la Patria”, Nencini e Martini fanno appello al Capo dello Stato “impegnato a coltivare la memoria del passato e a mantenere sempre più vitali i valori di libertà e democrazia, affinché questo atto della magistratura di Monaco di Baviera sia respinto dall’ intera nazione italiana”.