«La politica degli aumenti tarifari non risolve i problemi anzi c'è il rischio che sempre meno persone decidano di far uso dei mezzi pubblici». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia a proposto della decisione dell'azienda di trasporti «di portare dal 1° settembre il costo del biglietto a 1,20 euro e di aumentare molti abbonamenti per coprire il pesante deficit di bilancio». «Nonostante i sacrifici chiesti al personale - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - nel 2005 l'azienda di trasporti fiorentina ha avuto una perdita di 7,5milioni di euro che il prossimo anno potranno diventare 6,4milioni di euro.
L'azienda e il suo principale socio, ovvero il Comune di Firenze, hanno così deciso di aumentare il costo del biglietto orario e di molti abbonamenti. Questa è pura improvvisazione: è come se una attività commerciale in crisi di clienti aumentasse il costo dei propri servizi o un impresa in difficoltà perché non riesce a stare sul mercato aumentasse il costo dei propri prodotti. Potrebbe anche andare bene ma potrebbe essere il tracollo. In questo senso chi è già scontento del servizio e si vede aumentare il costo del biglietto o dell'abbonamento potrebbe anche abbandonare il trasporto pubblico.
L'azienda doveva effettuare una verifica dei suoi servizi e quindi anche di alcuni prezzi, ma non era più utile e giusto introdurre il biglietto chilometrico? Chi deve fare solo poche fermate e chi deve attraversare l'intera città prima come adesso paga la stessa cifra. Con la differenza che ora chi deve fare poche fermate pagherà 1,20 euro. Infine c'è la questione del deposito di viale dei Mille - ha concluso il vicecapogruppo di Forza Italia - l'amministrazione comunale ha conferito ad Ataf spa gli immobili, valutati oltre 23milioni di euro.
Adesso c'è chi dice che possono valere molto di più. Ma cosa vuol fare l'azienda di trasporti, li vuole vendere? Per farci cosa? Forse case? E dove sarà spostato il nuovo deposito? Come si vede in questa azienda tutto è incerto, tranne, da oggi, il costo del biglietto, che passa a 1,20 euro». (mr(