«Pensavamo che la situazione fosse cambiata invece ancora si fatica a fare chiarezza sulle consulenze del Teatro del Maggio Musicale. Ad oggi il consiglio comunale non conosce ancora le cifre degli incarichi conferiti dal nuovo sovrintendente, Francesco Giambrone». E' quanto denuncia il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi. «A metà giugno - ha ricordato - con un'interrogazione urgente al sindaco chiesi quali fossero gli incarichi professionali e le consulenze conferite dal "nuovo corso" della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino a firma del sovrintendente Giambrone, quale il loro importo e la loro scadenza.
Dopo tanto attendere l'assessore alla cultura fa sapere, con risposta scritta, che la Fondazione in poco più di sei mesi si è attivata per "conferire due incarichi professionali della durata di un anno riguardanti rispettivamente le figure dirigenziali di direttore operativo e di responsabile del personale. E' stato stipulato un contratto a progetto di un anno relativo alla implementazione delle politiche giovanili. Per agevolare ai fini organizzativi e funzionali, il passaggio di poteri fra il direttore artistico di nuova nomina e quello uscente, a quest'ultimo è stato stipulato un contratto di cinque mesi".
Nella risposta - ha sottolineato il vicecapogruppo di Forza Italia - è del tutto assente l'aspetto economico che avevo esplicitamente richiesto. Per questo presenterò una nuova interrogazione urgente in modo che si faccia chiarezza anche sull'aspetto economico. Sarà utile comunque ricordare che il Maggio Musicale ha attraversato una crisi gravissima: nel 2004 la perdita è arrivata a 6 milioni di euro mentre la previsione parlava di 3 milioni di euro. Nel 2005 la perdita è arrivata a 9 milioni di euro.
Dal 2002 al 2005 il disavanzo economico complessivo ha raggiunto i 21 milioni di euro. Gli incassi da botteghino in questi anni hanno coperto circa l'8% delle entrate e l'incasso previsto dalla vendita della ex Longinotti pari a circa 13 milioni di euro saranno sufficienti nell'immediato ma non oltre il 2006. Grazie al lavoro del commissario Nastasi - ha concluso Toccafondi - è stato varato un piano "industriale" che ha chiesto sacrifici ai lavoratori e nuovo impegno alle istituzioni e ai soci.
Ma affinché il teatro possa avere veramente una possibilità per il futuro occorre che la situazione veramente, anche in merito alle consulenze». (mr)