Dopo il caso del collaboratore del New York Times che si è visto combinare tre mesi di reclusione, stavolta sotto il torchio delle autorità di Pechino è finito un collaboratore della Gazzetta dello Sport. Il giornalista si trovava in Cina per un'inchiesta sull'uso di sostanze dopanti nelle scuole sportive. Le autorità lo hanno sottoposto ad interrogatorio per circa tre ore, poi, hanno preteso la distruzione del materiale fotografico realizzato.
Certamente un episodio tutt'altro che positivo ed incoraggiante per uno Stato che nel 2008 dovrà ospitare le Olimpiadi.
giovedì, 07 novembre 2024 - 21:35