Si è conclusa ieri sera la visita a Monreale e a Corleone del Presidente della Provincia di Firenze. Nel suo viaggio in Sicilia - dove era accompagnato dal sindaco di Pontassieve, Marco Mairaghi, dal sindaco di Certaldo Andrea Campinoti e dal sindaco di Calenzano, Beppe Carovani - il Presidente Matteo Renzi ha incontrato i giovani volontari che lavorano nei terreni confiscati alla mafia. La delegazione toscana era assistita nella visita a Corleone da Maurizio Pascucci, portavoce di "Libera", l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti che insieme ad altre organizzazioni – tra cui Arci, Cgil, e Caritas – organizza i campi di lavoro che ospitano circa 70 giovani provenienti dai comuni della provincia fiorentina: Fiesole, Calenzano, Campi Bisenzio, Empoli, Firenze, Montelupo Fiorentino, Rignano Sull’Arno, San Casciano in Val di Pesa, Signa, Certaldo, Sesto Fiorentino, Castelfiorentino, Reggello, Scandicci, Pontassieve, Impruneta, Sovigliana Vinci, Capraia e Limite. Il Presidente della Provincia e i tre sindaci dei comuni fiorentini sono stati prima ricevuti dal sindaco di Monreale, Gullo Totti, poi hanno incontrato i giovani mentre erano al lavoro nei campi di Corleone per la raccolta dei pomodori.
Lo scambio di opinioni tra Renzi e i volontari è quindi proseguito nella mensa allestita nella palestra di Corleone. “Lo spirito che ci deve animare – ha detto Renzi spiegando il motivo della visita in Sicilia - non è quello di venir qui a fare i missionari. Questa è una esperienza che serve per riflettere e educarsi come cittadini. Non educare, quindi, ma educare noi stessi. A partire dai giovani” ha concluso il Presidente della Provincia di Firenze prima di partire per una breve visita al casolare che ospitava Provenzano e alla casa che è stata sequestrata a Totò Riina.(mr)