Lo scorso dicembre avevamo anticipato la notizia: un’opera in terracotta dipinta ad altorilievo (su una superficie di oltre 5 metri quadrati e con un peso superiore ai quattro quintali) raffigurante San Martino nell’atto di donare il proprio mantello ad un povero. Autore della ‘fatica’ il pittore e scultore lastrigiano, non nuovo ad imprese extra-large aggiungiamo noi, Piero Ciaramelli. Adesso, a distanza di quasi otto mesi da quell’annuncio, possiamo dire che il lavoro è terminato e non resta altro che attendere l’inaugurazione ufficiale.
Il cosiddetto taglio del nastro. “Fra la realizzazione del bozzetto (diventato anch’esso un’opera d’arte, ndr), scolpire i personaggi, cuocerli, dipingerli e cuocerli nuovamente - spiega l’artista a Metropoli - sono trascorsi 180 giorni circa. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che la scena è realizzata su 54 distinte mattonelle”. L’opera è stata collocata nelle scorse settimane a Vergaio, città natale dell’attore Roberto Benigni, votata al santo cavaliere, ed è l’omaggio che don Alfio Bonetti, sacerdote della comunità dal 1945, ha voluto lasciare ai suoi parrocchiani.
Un bel dono capace di rapire gli sguardi di tutti coloro che si trovano a passare fra il circolo ricreativo della parrocchia e la chiesa. “E poi il mio legame con questo territorio si fa sempre più forte con il trascorrere del tempo e tutti gli anni i suoi abitanti mi coinvolgono in qualche impresa”, conclude Ciaramelli. Tuttavia, questa, sembra essere davvero un’estate particolare per il pittore-scultore. Potrebbe infatti partire al più presto la realizzazione dell’iris da mille metri quadrati e formato da ben mille quadri.
Un dipinto che, una volta terminato, sarà messo all’asta con il ricavato che andrà interamente a favore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Insomma, l’estate di Piero Ciaramelli sembra davvero essere calda… e non solo dal punto di vista climatico, ma anche, e soprattutto, da quello artistico-lavorativo. [S.R.]
Nell'immagine un particolare dell'opera