Ad Open City 3 / Scandicci Estate, lunedì 24 luglio, alle ore 21,30, il teatro dà appuntamento in due diverse piazze della città presso il Cortile del Castello dell’Acciaiolo alle ore 21.30, con lo spettacolo “Vasta è la prigione”, ospite d’eccezione della rassegna LA PAROLA AL TEATRO 4/Panoramica nazionale nel teatro contemporaneo, ideata e diretta da Giancarlo Cauteruccio, sarà LICIA MAGLIETTA, grande attrice teatrale e cinematografica, protagonista in spettacoli di Mario Martone, Toni Servillo, Elio De Capitani, Carlo Cecchi e interprete di film di Mario Martone, Antonio Capuano, Silvio Soldini.
Con “Vasta è la prigione” (uno spettacolo prodotto da Teatri Uniti), la Maglietta in veste di attrice e regista, ci conduce in una storia appassionata, tra le pieghe dei sentimenti e dell'animo di una donna per la quale l'amore diventa un proibito moto di libertà. Tratta dall’omonimo testo di ASSIA DIJEBAR – narratrice di lingua francese, fervente sostenitrice dell'emancipazione femminile nel mondo islamico, attivista del Movimento di Liberazione dell'Algeria, vincitrice, nel 2000, del prestigioso Premio per la pace -– la storia di “Vasta è la prigione” racconta di Isma, una giovane donna algerina obbligata al matrimonio con un uomo che non ama.
Avvilita dall'aridità di questo legame imposto e asfittico, Isma intraprende un intimo viaggio a ritroso nel tempo capace di ridare vita alla passione che, senza preamboli, è capace di ripulire la nostra anima, restituendole, nel crollo dell’ordine apparente, il suo movimento primo, la sua purezza. In un percorso in cui nulla viene omesso o edulcorato, la donna cerca nei più riposti meandri della memoria gli indizi del suo malessere. Il suo desiderio di affrancamento giunge a rivelare, ma anche a rimuovere salvificamente gli antichi e reiterati oltraggi alla sua identità di donna, una tra le tante segregate e soffocate tra le spire di una ‘tradizione’ sconcertante nel suo radicale anacronismo.
Licia Maglietta, attrice e regista
Tra i fondatori di Falso Movimento e di Teatri Uniti. E’ stata protagonista in spettacoli di Mario Martone, Toni Servillo, Elio De Capitani, Carlo Cecchi, interpretando testi di Shakespeare, Moliére, Camus, Buchner, Goldoni, Pirandello, Moscato. Il suo ‘Delirio amoroso’ (1995), monologo tratto dall’opera di Alda Merini, a dieci anni dal debutto è ancora programmato nei teatri italiani. Dal teatro al cinema: con Mario Martone, ‘Morte di un matematico napoletano’ (1992), ‘Rasoi’ (1993), ‘L'amore molesto’ (1995); con Antonio Capuano, ‘Luna Rossa’ (2001).
Protagonista negli ultimi lavori di Silvio Soldini ‘Le acrobate’ (1997), ‘Pane e tulipani’ (2000) e ‘Agata e la tempesta’ (2004), nonché dell’esordio cinematografico di Susanna Tamaro ‘Nel mio amore’ (2004). Con ‘Pane e tulipani’ vince il premio David di Donatello 2000 come miglior attrice protagonista.
Nata in Algeria, Assia Djebar è stata, nel 1955, la prima donna algerina ammessa all'Ecole Normale Supérieure francese. Sostenitrice dell'emancipazione femminile nel mondo islamico, dopo aver partecipato al Movimento di Liberazione dell'Algeria, si è imposta come narratrice di lingua francese, raccontando i temi propri del suo mondo d'origine.
All'impegno narrativo (i suoi libri sono tradotti in molte lingue), ha affiancato la poesia, la saggistica, la drammaturgia, la scrittura e la regia di opere documentaristiche e cinematografiche. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui, nel 2000, il prestigioso Premio per la pace. Attualmente insegna alla New York University e vive tra Parigi e gli Stati Uniti.