Riscossioni per 12.623 milioni di euro, pagamenti per 13.052 milioni, una giacenza di cassa che scende a 158,8 milioni (alla fine del 2004 era di 587,7 milioni); residui attivi (somme rimaste da riscuotere) di 2.851,8 milioni, residui passivi (somme rimaste da pagare) di 2.328 milioni; un avanzo di amministrazione di 682,6 milioni. Sono questi i dati caratterizzanti il Rendiconto 2005 della Regione Toscana, approvato dal Consiglio regionale. La votazione, per appello nominale, ha registrato 53 consiglieri presenti e votanti, 39 favorevoli (centro-sinistra), 12 contrari (centro-destra), 2 astenuti (Rifondazione comunista).
E' stato il vicepresidente della commissione di Controllo, Alfonso Lippi (Ds) a svolgere la relazione di maggioranza, ricordando che l'avanzo di natura finanziaria di 682,6 deve tener conto del cosidetto 'avanzo vincolato', cioé l'ammontare degli impegni assunti dalla Regione con atti di programmazione, che non si sono ancora trasformati in impegni contabili registrati in bilancio.
Tale avanzo vincolato ammonta a 1.503,8 milioni e la differenza tra i due valori porta il disavanzo reale a 821,3 milioni. Rispetto al precedente esercizio l'avanzo di amministrazione diminuisce così del 7,47% , cresce invece l'avanzo vincolato del 18,75%.
L'aumento del disavanzo è praticamente dovuto agli impegni per il programma di investimenti (195,9 milioni) ed alla copertura del disavanzo ordinario per 100,6 milini. "Anche durante il 2005 - ha osservato Lippi - grazie ad un'attenta gestione dei flussi di cassa, è stato possibile far frontre agli impegni senza ricorrere a nuovo indebitamento, anche se autorizzato".
Lippi ha poi sottolineato che cresce "in misura assai rilevante" il credito vantato nei dconfronti dello Stato. Sul totale di 1.183 milioni di residui attivi per tributi propri o compartecipazioni a tributi erariali, ben 1116 sono somme non ancora erogate per la sanità. Il vicepresidente ha infine osservato che con la fine del 2005 sarà impossibile far fronte agli impegni senza assumere nuovo indebitamento, che, insieme al rialzo dei tassi di interesse, "possono incidere negativamente sul buono stato di salute delle finanze regionali".
"Il 2005 si è chiuso con un disavanzo effettivo che aumenta del 55,5% in un solo anno.
Ed anche i residui passivi passano da 847 milioni del 2003, a 2 milioni e 273 mila nel 2004 fino a raggiungere 2.328 mila nel 2005". Lo ha sottolineato Virgilio Luvisotti (gruppo Misto), presidente della commissione di Controllo, svolgendo la relazione di minoranza sul Rendiconto 2005 della Regione Toscana. A suo giudizio, si tratta di una tendenza molto preoccupante, che vede inoltre le spese, al netto delle contabilità speciali, raggiungere quota 10 milioni e 630 mila euro, con un aumento del 5,5 rispetto al 2004 e dell'11,5% rispetto al 2003.
Secondo Luvisotti non sono neppure stati rispettati i vincoli dell'accordo Stato-Regioni: i costi di produzione sono aumentati del 5,92% invece del 2% concordato; i costi del personale, invece di un risparmio di 15 milioni, registrano una maggiore spesa di 24 milioni di euro; la spesa farmaceutica si attesta al 19,05% rispetto al 16& pattuito. "Male, molto male per le società partecipate - ha concluso Luvisotti - A parte i casi positivi di Sat E Fidi Toscana, spiccano i clamorosi deficit di Firenze Fiera e dell'Internazionale marmi e Macchine".
"Anche questo consuntivo certifica una cosa: la spesa per sanità e sociale, pari a 5 miliardi e 750 milioni di euro, il 68,6% del totale, non è una componente del portafoglio della Regione Toscana, ma è il portafoglio.
Ma quello che più contestiamo è che il 60% circa di questa spesa viene destinato alle strutture amministrative e organizzative e solo il 40% va in servizi e cure, quando fino a pochi anni fa era il contrario". Lo ha dichiarato Angelo Pollina (Forza Italia) "Attribuire alla mancata attuazione del federalismo fiscale la responsabilità della ristrettezza della manovra di bilancio è un non senso - ha concluso Pollina - La Toscana è la Regione che più si è opposta alla riforma costituzionale, che, quanto meno, poneva termini certi per l'attuazione del federalismo".
L'assessore alle Finanze ed al Bilancio Giuseppe Bertolucci ha sottolineato lo sforzo fatto dalla Regione per far fronte alle difficoltà causate dalla riduzione dei trasferimenti ed ha ricordato che la grande massa delle risorse disponibili sono state destinate non solo alla sanità, ma anche all'economia (6,4%), al territorio (6,7%), alla formazione e cultura (3,7%, all'ambiente (1,9).
Bertolucci ha rilevato che il rapporto tra pagamenti ed impegni passa da 84,68% nel 2004 all' 89,04%, sia per le spese correnti che per quelle di investimento. A suo parere la scelta di non ricorrere all'indebitamento è stata corretta, perché consentirà di avere meno oneri sui mutui e meno rischi sul rialzo dei tassi di interesse. (dp)