Firenze, 16 giugno 2006- Con 19 prodotti agroalimentari a marchio Dop, Igp e Stg e oltre 400 registrati tra i prodotti tradizionali, e quindi realizzati seguendo un disciplinare predefinito, la Toscana si attesta tra le prime regioni italiane in materia di tutela della qualità del prodotto.
Un dato importante, secondo la Cia Toscana, che mette in luce come puntando sulla qualità del prodotto finale si possano trovare strategie di diversificazione del mercato. La riflessione arriva in seguito alla pubblicazione della “Guida” per i marchi a denominazione d’origine, volume pubblicato dalla Cia.
«La ricerca continua della qualità del prodotto – sostiene il Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – rappresenta per il nostro patrimonio agroalimentare la chiave di svolta in un mercato dominato dai “falsi” e dalla Grande distribuzione che privilegia le industrie, gusti e produzioni standardizzati e spesso mette alla corda le piccole imprese agricole, patrimonio del nostro Paese e della nostra regione in particolare che si contraddistingue per diversificazione, nicchia e qualità».
Per promuovere il consumo di prodotti di origine certificata la Cia Toscana da tempo è impegnata in azioni mirate alla creazione di filiere corte in grado cioè di avvicinare il consumatore al produttore, abbattendo i costi del prodotto e migliorando la fiducia nella qualità da parte del consumatore finale.
A tal proposito circa un mese fa è partita anche un’iniziativa comune di Cia e Legambiente Toscana con la finalità di far promuovere nell’Ordine del Giorno dei vari comuni delle aree rurali della regione la richiesta di maggiore attenzione all’economia basata soprattutto sull’agricoltura e sulla piccola produzione di qualità.
«Siamo convinti – specifica Pascucci – che occorra ripartire proprio dal territorio per rilanciare la sfida dello sviluppo locale sostenibile delle aree rurali, cercando innanzitutto di promuovere, insieme a Comuni, Circoscrizioni, Comunità montane e Province, idee progettuali che sulla base del principio della “governance” cooperativa attivino un processo virtuoso di creazione di nuove opportunità economiche per le imprese agricole».
L’Italia, con 155 prodotti marchiati su 711 (il 21,8%), è il primo Paese in Europa seguito dalla Francia.
L’intero “pianeta” di Dop, Igp e Stg ha un fatturato al consumo di 8,851 miliardi di euro ed un export di 1,844 miliardi di euro. Prodotti che, inoltre, danno lavoro, tra attività dirette e indotto, a più di 300 mila persone e che rappresentano una risorsa insostituibile per l’economia locale, in particolare per alcune zone marginali di montagna e di collina che, altrimenti, non avrebbero molte altre possibilità di sviluppo.
Nella “Guida” della Cia , oltre ad illustrare tutti vari regolamenti, decreti e articoli che regolano il mondo dei marchi Dop, Igp e Stg si mettono in evidenza le procedure per la registrazione e i disciplinari di produzione.