Calcio storico: la Giunta comunale di Firenze annulla l'edizione 2006

Redazione Nove da Firenze
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14 giugno 2006 14:35
Calcio storico: la Giunta comunale di Firenze annulla l'edizione 2006

La giunta comunale di Firenze ha annullato l'edizione 2006 del Calcio Storico Fiorentino.
«Voler bene al calcio fiorentino non vuol dire permettere e, anzi agevolare attraverso finanziamenti pubblici, la rissa che si è verificata domenica scorsa». E' quanto ha dichiarato il consigliere della Margherita Marco Carrai. «Non si tratta di essere o meno favorevoli ad una storica manifestazione - ha aggiunto - ma di tollerare ancora che il torneo, invece di essere vanto culturale e turistico di Firenze, diventi elemento di vergogna e di sdegno.

L'amministrazione comunale ha il dovere di non essere correa a risse e di promuovere il calcio fiorentino quale elemento di unione e orgoglio della città proprio in considerazione delle motivazioni che portarono alla sua nascita nel 1530». «Sospendere una manifestazione in caso di gravi incidenti - ha concluso Carrai - non significa "uccidere" la propria storia e le proprie tradizioni ma rifondarle per ripartire con maggior slancio. Meglio sospendere il torneo fino alla sua rifondazione, anche partendo dalle basi associative, che tollerare ancora risse a spese dei contribuenti».


«Il problema del calcio fiorentino non lo si può affrontare esclusivamente sulla base di quanto accaduto domenica scorsa in Santa Croce». Lo ha detto il capogruppo della Margherita Nicola Perini. «Vorrebbe dire - ha spiegato Perini - addossare ai 54 giocatori scesi in campo la responsabilità della brutta figura che Firenze ha dovuto ancora una volta sopportare a causa di questa straordinaria e sentita manifestazione e rievocazione storica. Non possiamo lasciarci forzare la mano della stampa cittadina, cercando scorciatoie istituzionali improprie».

Secondo il capogruppo della Margherita «la sospensione del torneo non può prescindere da una attenta analisi delle responsabilità ed una profonda autocritica, consapevoli che i processi possono e devono essere governati, analizzandone le criticità per trovare soluzioni condivise». «Lo sforzo di tutti - ha concluso Perini - deve essere indirizzato a valorizzare le risorse di questa città, che proprio sotto assedio nel 1530, dette dimostrazione di forza ed unità irridendo il nemico giocando a palla».

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