Il Consiglio provinciale ha approvato con 17 sì (la maggioranza di centrosinistra) e 9 no (Cdl e prc) il Piano provinciale di gestione dei rifiuti, secondo stralcio, relativo ai rifiuti speciali anche pericolosi. Approvato anche un Ordine del Giorno d'accompagnamento di Rifondazione Comunista che punta alla riduzione dei rifiuti e dei prodotti chimici pericolosi, il maggior utilizzo dei prodotti riciclati e chiede verifiche costanti delle attività delle industrie a rischio. Respinti altri due Odg, uno di rifondazione Comunista ed uno Forza Italia.
"La delibera - ha illustrato l'assessore Nigi - sostanzialmente afferma che occorre un piano, non viene individuato un sito sul territorio ed indichiamo una soluzione diversa: che è quella dell’organizzazione operata come per gli altri rifiuti. Non avendo bisogno di andare a collocare alcun impianto, ci limitiamo ai vincoli che a questo momento risultano all’amministrazione provinciale". Scettico si è detto Lensi (FI) che si è domandato: "A cosa serve questo piano dei rifiuti? Ci sono sicuramente delle indicazioni importanti, è una bella fotografia: ci sono scritti quali sono i rifiuti speciali, i codici europei, quali sono le ditte, tutti i nuovi aggiornamenti, cosa si deve fare in base alle normative sulle grandi opere.
Però poi in fondo in fondo serve a poco". Per Targetti (Prc) "Il piano di lavoro sui rifiuti speciali, anche pericolosi, non è fatto male. Sono circa 1377 mila tonnellate nella nostra Provincia, dati 2001, di cui circa 40 mila tonnellate annue di rifiuti nocivi e pericolosi: questo vuol dire che ci sono delle aziende a rischio o delle produzioni dove la salute dei lavoratori dev’essere tutelata". Favorevole il giudizio di Marconcini (CI): "Il problema, a mio avviso non è dove mettere i rifiuti ma come non produrre più rifiuti.
Dobbiamo avere la capacità di saper usare meno rifiuti per regalare una terra migliore alle future generazioni". Per Nascosti (An): "Il piano descrive esclusivamente la realtà attuale di produzione della gestione dei rifiuti speciali. E' un piano che non dà alcuna indicazione. E' un piano che non basta nemmeno per le esigenze ordinarie". Per Grazzini (FI) "La provincia ha deciso, per mille motivi, di fare un po’ come Ponzio Pilato ed ha deciso di non prendere iniziative a riguardo. C'è troppoa burocrazia che allontana i privati".
Infine Romei (Ds): "Il piano dei rifiuti speciali stabilisce degli indirizzi e si punta molto sul concetto della riduzione ed il miglioramento della tecnologia impiantistica".