Il Museo Horne apre nuovi spazi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2006 14:19
Il Museo Horne apre nuovi spazi

Firenze 25 maggio 2006- Grazie al finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha condiviso il progetto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze, Prato e Pistoia e la Targetti Sankey, si completa una nuova fase di interventi di restauro della celebre casa rinascimentale fiorentina, che ha riguardato, tra l’altro, il cortile interno, di cui sono stati recuperati le decorazioni pittoriche e gli antichi intonaci, i veroni e il loggiato. Qui è stato messo a punto un nuovo impianto di illuminazione.



È tornata all’antico splendore, in particolare, la sala cucina del palazzo, posta al secondo piano, con una straordinaria collezione di posate ed un prezioso specchio in osso della bottega degli Embriachi.

Una cucina rinascimentale dove si possono ammirare più di 100 posate di rara manifattura: cucchiai, forchette e coltelli con manici in avorio, madreperla, pietre dure e argento finemente sbalzato e cesellato, databili dal XIII al XVIII secolo, ed altri oggetti d’uso straordinariamente importanti.



Nell’allestimento di questo ambiente, oltre alle posate, è stato possibile riportare alla luce parte della collezione di oggetti d’uso e di ornamento raccolta da Herbert Horne e conservata nei depositi del museo.

Il collezionista inglese nutriva, infatti, un particolare interesse per tutto ciò che gravitava intorno alla donna. Prima di tutto la tavola come testimonia la presenza di numerosi utensili per il taglio delle carni e di una posata pieghevole da viaggio del Settecento con più funzioni di forchetta, coltello, nettadenti e misuratore per il sale.

Poi le attività femminili, soprattutto il cucito, come dimostra il curioso ritrovamento di un nastro di misura avvolgibile sempre del Cinquecento, prototipo degli odierni metri a nastro.

Infine, la cura del corpo testimoniata dalla presenza di un prezioso specchio in osso della bottega degli Embriachi databile tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, e ancora, da due aghi crinali in avorio, utilizzati per spartire i capelli o allentare pettinature particolarmente elaborate.



Di estrema rarità, poi, un ventaglio, più precisamente una ventola a banderuola del Cinquecento, di manifattura fiorentina o veneziana.

Gli interventi, coordinati dalla Direttrice del Museo Elisabetta Nardinocchi, sono stati eseguiti su progetto e con la direzione lavori dell’architetto Antonio Fara e con la supervisione dell’architetto Fulvia Zeuli della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio.

Il Museo Horne (via dei Benci, 6) è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 (chiuso domenica e festivi).

È possibile richiedere aperture straordinarie a pagamento. L’ingresso è di 5 euro intero, 3 euro ridotto. Le attività con le scuole vengono svolte dalle 10 alle 12 ed è necessaria la prenotazione. Il costo in questo caso è di 3 euro a ragazzo per le scuole (ingresso al museo e attività didattica), gratuito per insegnanti e accompagnatori dei gruppi scolastici, 3 euro a persona per le famiglie. Informazioni e prenotazioni tel. +39055244661, fax +390552009252, info@museohorne.it. Accessibilità condizionata per i disabili.

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