La Regione stabilisce compensi aggiuntivi ai Direttori generali
Bianconi e Totaro (An): «Tutti premiati con 300.000 euro per non aver abbattuto le liste d’attesa»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 maggio 2006 19:58
La Regione stabilisce compensi aggiuntivi ai Direttori generali <BR>Bianconi e Totaro (An): «Tutti premiati con 300.000 euro per non aver abbattuto le liste d’attesa»

Firenze, 24 Maggio 2006- «Un rapido conto: loro sono in sedici, percepiscono non più di 150mila euro l’anno, e dunque incasseranno ora altri 20mila euro circa ciascuno e circa 300mila fra tutti. E tutto in premio per non aver saputo abbattere le liste d’attesa». Ironizzano e nemmeno tanto, il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi e il Consigliere regionale Achille Totaro, membro della Commissione regionale sanità nonché neo-Senatore. Perché il fatto è che l’altro ieri, lunedì, la giunta su proposta dell’Assessore alla sanità Enrico Rossi ha deliberato di attribuire un «Compenso aggiuntivo – recita il titolo della delibera – ai direttori generali delle aziende sanitarie per l’attività svolta nell’anno 2004».

Quale attività? Più d’una, visto che la Regione ha valutato l’operato dei direttori secondo percentuali relative al livello di raggiungimento di quattro obiettivi, ciascuno dei quali assicura al singolo direttore un punteggio la cui sommatoria dà il totale di 100%. Funziona così: pronti nelle casse regionali ci sono per i direttori generali quote pari al 20% del loro stipendio. Loro sedici ne riceveranno però solo una parte, ovvero la quota percentuale derivante dai punteggi sul raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Regione per l’anno 2004.

«Peccato che due di questi obiettivi sembrino messi lì apposta per alzare la media», affermano Bianconi e Totaro. «Uno è una quisquilia, ed è l’attivazione dei codici bianco e azzurro nei pronto soccorso che porta nelle tasche dei Dg un massimo di 20 punti percentuali, conquistati da tutti e sedici. L’altro è vago e aleatorio, e infatti raggiunto a pieno da tutti, ed è un non meglio specificato pieno sviluppo dei Consorzi di Area Vasta che assicura fino a 30 punti percentuali. Ebbene, se i direttori generali avessero fatto solo queste due cose già così ora si porterebbero a casa la metà del montepremi che è il 20% dello stipendio annuo».



Che questi due obiettivi non rivestano particolari asperità si nota poi, spiegano ancora i due esponenti di An, dai ben 50 punti percentuali riservati al terzo obiettivo: la riduzione delle liste d’attesa. «Si tratta del principale vulnus della sanità toscana – incalzano Totaro e Bianconi –, del nodo che giorno dopo giorno mette a repentaglio il diritto alla salute dei cittadini toscani. Nessuno dei sedici direttori generali conquista qui i pieni voti. La forbice è anzi tra il 29% di Grosseto e il 43% delle Aziende ospedaliere di Pisa, Siena, e Firenze con Careggi e Meyer.

Le Aziende sanitarie invece si fermano al 42% di Empoli, che è comunque una punta isolata rispetto ad una media del 34-36%. E si badi – chiariscono Bianconi e Totaro – che quelle non sono percentuali di riduzione ma solo della misura in cui è stato raggiunto l’obiettivo della riduzione delle liste d’attesa oltre il 10% rispetto all’anno precedente, cioè in questo caso il 2003». Anche qui, però, Bianconi e Totaro puntano il dito contro una divisione in sottosettori (quattro) alcuni dei quali rosicchiano punti percentuali con discreta facilità: «Basti pensare che uno di questi sottosettori in cui è diviso l’obiettivo della riduzione delle liste d’attesa è la “attuazione del progetto Qualità Sostenibile”.

O che è? Eppure porta nelle tasche di tutti i direttori generali 3 punti sani sani, con relativi soldoni». Bianconi e Totaro concludono: «Mentre i cittadini aspettano le loro prestazioni sanitarie i direttori generali aspettano beati i loro compensi straordinari. E i toscani? Speriamo che se la cavano».

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