“Le condizioni di sicurezza di Firenze sono buone. La città è pronta ad affrontare una grande catastrofe”.
Sono le parole del professor David Alexander - membro del Comitato Mondiale sui Grandi Rischi, tra i massimi esperti mondiali di Protezione Civile - che oggi (mercoledì 17 maggio) ha inaugurato la tre giorni di convegni internazionali sulla ricostruzione post-disastro organizzata dal Cespro e da I-Rec al Chiostro del Maglio in occasione del 40° anniversario dell’alluvione fiorentina.
“L’unico problema di Firenze – ha precisato Alexander – è costituito dal traffico e dagli intasamenti derivanti dai numerosi cantieri aperti che, in caso di evacuazione della città, renderebbero molto difficoltose e disordinate le operazioni di sgombro”.
Il professor Alexander si è soffermato anche sull’eventualità di un’altra alluvione.
“Firenze non è esentata dal rischio alluvione – ha specificato Alexander –.
Qualora si verificasse un evento simile a quello del 1966, i metodi di tutela della città non arrecherebbero gli enormi danni di quaranta anni fa. L’unico problema è costituito dalla stabilità del Ponte Vecchio, una struttura non in grado di reggere un’ingente quantità d’acqua”.
I convegni proseguiranno per tutta la giornata di oggi. Si parlerà degli alloggi per i rifugiati e gli sfollati dopo i grandi disastri. L’inaugurazione (ore 9.30) sarà affidata alla relazione del professor Paul Harvey dell’Istituto di Sviluppo Estero del Regno Unito, tra i massimi esperti di ricostruzione civile post disastro.
In particolare, il professor Harvey tenterà di analizzare la differenza tra donazioni in denaro e materiali per gli alloggi dei luoghi colpiti da sciagure.