Padre Zanotelli al convegno su Nonviolenza e Politica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2006 14:40
Padre Zanotelli al convegno su Nonviolenza e Politica

Firenze, 04 Maggio 2006- Ci sarà anche padre Alex Zanotelli al convegno "Nonviolenza e Politica" che si terrà a Firenze venerdì, sabato e domenica prossimi. L'iniziativa è organizzata dal "Movimento Nonviolento" fondanto da Aldo Capitini nel 1961, in collaborazione con la commissione per la pace e la solidarietà internazionale, presieduta da Lorenzo Marzullo. Sono previsti dibattiti ma anche una marcia attraverso «la Firenze non violenta», ovvero lungo i luoghi della città vissero e lavorarono personaggi come Giorgio La Pira, Aldo Capitini, Enriques Agnoletti, Ernesto Balducci, Alexander Langer e altri ancora.

«La prima marcia della pace, da Perugia fino alla Rocca di Assisi - ha ricordato il presidente Marzullo - si svolse il 24 settembre del 1961 e vi parteciparono 25.000 persone. Non ci fu un arresto, né un fermo, né un diverbio tra forze dell'ordine e manifestanti. Fu il trionfo della nonviolenza. Su quella parola d'ordine, che in Italia ancora nessuno o quasi capiva, un docente universitario, Aldo Capitini, aveva dato vita all'iniziativa di una camminata. La marcia fu una delle innumerevoli imprese che egli organizzò, teorizzando la forza dei «piccoli gruppi», un'attiva e amorevole partecipazione alla cosa pubblica: una democrazia dal basso capace di diventare «omnicrazia», potere di tutti.

Con la sua opera Capitini ci ricordato, come altri grandi personaggi, che "il problema della pace è un problema di fondo: la pace è il bene assoluto, condizione necessaria per l'attuazione di tutti gli altri valori"». «Il nostro movimento - hanno spiegato gli organizzatori dell'iniziativa - è conosciuto soprattutto per il suo rifiuto di ogni guerra, della violenza, degli eserciti. In realtà la nonviolenza va oltre il "no" a guerra e armi: è anche un modo di intendere la società in cui viviamo, cioè che sia pacificata, giusta, nonviolenta dal suo interno.

E' anche un modo di agire in cui i fini e i mezzi coincidono e nessuno scopo perseguito può permettere ingiustizia, menzogna o violenza. E' anche una via per riconoscere l'esistenza di conflitti, ma che si vogliono risolvere senza sconfiggere l'avversario, ma convincere, vincere assieme, in vista di un fine giusto. E' anche una via che chiede agli esseri umani di essere attori in primo piano della propria liberazione». «Il tema della democrazia, della gestione del potere, sono molto vivi nel movimento - hanno aggiunto - non a caso nella riflessione di Aldo Capitini il tema della politica divenne centrale dopo il conflitto mondiale; sua fu l'idea che diede origine nel primo dopoguerra ai cosiddetti "centri di orientamento sociale", i Cos.

Di Capitini è l'idea di "omnicrazia", un concetto che si proponeva di andare oltre la democrazia rappresentativa e teorizzava la partecipazione di tutti alla gestione del potere. Anche in questo Capitini fu profeta: oggi sempre più si parla di democrazia partecipativa, idea che riecheggia i tentativi del Movimento Nonviolento già dalla metà degli anni '40. A Firenze proprio per opera di Capitini e di suoi collaboratori, come Pio Baldelli, recentemente scomparso, si ebbero degli interessanti tentativi.

Il Palagio di Parte Guelfa divenne la sede del primo Cos in città. Si trattava di assemblee pubbliche aperte a tutti, in cui tutti potevano partecipare e prendere la parola, indipendentemente dal ceto, dal titolo di studio, dal partito o chiesa di appartenenza. Queste riunioni avevano cadenza settimanale e affrontavano i più svariati temi decisi dall'assemblea; solitamente trattavano alternatamente temi di carattere generale e temi di carattere locale». (fn)

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