Passando per via Fattori (Bagnese) mi è caduto l'occhio su una scritta su un muro sotto i portici
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Scrivere sui muri forse non è bello, ma vedere questa piccola scritta, quasi timida, fatta con un pennarello nero e che ci parla da oltre duemila anni mi ha colpito e spero che il 'padrone del muro' non la tolga, magari la incornici. Chissà, chi ha scritto magari avrebbe voluto fare un coloratissimo disegno, un magnifico murale, ma come me non sa disegnare ed allora ha chiamato in aiuto Catullo.
Felice colei (o colui) cui è stata destinata la scritta.
Poco distante (più o meno al Meucci) invece fa bella (si fa per dire) mostra di se una scritta a bomboletta che più o meno proclama 'ho il cuore nero, sputo sul mondo intero' il tutto accompagnato da una croce celtica. Totale incultura: chi ti curerà se sputi sul medico? chi ti vestirà se sputi sul sarto? Prima ancora della prepotenza vedo in quella scritta la incapacità di con-vivere. Dei due sentimenti che Catullo lega strettamente assieme (odi et amo) è rimasto solo l'odi.
La pozione di Jeckill ha colpito e mr hyde con le bombolette scrive con parole volgari quello che decadenti filosofi tentano di gabellare per difesa delle radici.
Francesco Mencaraglia