L'Unione ha vinto: con la maggioranza sia alla Camera che al Senato è possibile formare il governo. A livello nazionale, abbiamo visto un testa a testa fino all’ultimo, deciso con uno scarto di alcune decine di migliaia di voti. Un risultato che evidenzia una spaccatura del paese.
"Non credo si debba drammatizzare -commenta Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella propria newsletter on line- E’ così nella maggior parte dei Paesi europei. La società moderna produce più o meno ovunque una radicalizzazione.
E' già accaduto in Germania e in Spagna e anche lo stesso Blair non dispone più di un'ampia maggioranza. In Italia la questione è più seria a causa del clima aspro che si è respirato nel corso degli ultimi anni, fino a toccare livelli mai raggiunti durante la campagna elettorale. Ora che i giochi sono finiti dobbiamo far riferimento alle parole di Romano Prodi, quando ha affermato: 'voglio unire e non dividere'. Da qui dobbiamo ripartire per svelenire il clima e ricostruire la fiducia del Paese.
Il nuovo governo sarà subito chiamato ad affrontare alcune questioni fondamentali: il tema del lavoro con la battaglia contro la precarizzazione, ma evitando di disperdere i benefici della flessibilità; una politica estera non conflittuale; le necessarie riforme per far ripartire il paese. Questo senza ‘strappare’ i rapporti con le altre forze politiche né con la società come invece è accaduto, anche recentemente, con la riforma della scuola e la devolution. Venendo alla Toscana i dati ci dicono tre cose.
La prima: una partecipazione al voto superiore alla media nazionale. Da noi hanno votato l’85,3% degli aventi diritto, in tutto 2.504.697 elettori, contro una media nazionale dell’83,6%. La seconda: il miglior risultato del centrosinistra in Italia. Uniti per l’Ulivo, alla Camera, ha raccolto il 61,7% dei voti ed il centrodestra il 38,2%. Al Senato il 61,2% ha preferito il centrosinistra mentre il 38,7% si è schierato con la Casa delle Libertà. La terza: dalla Toscana è partito un messaggio di unità al centrosinistra: qui L'Ulivo ha ottenuto più della somma delle singole componenti al Senato.
Sono stati più di 176 mila gli elettori che hanno premiato l’Ulivo rispetto alle singole liste. Un dato su cui sarà importante riflettere anche per decidere le prospettive a livello nazionale. Da rilevare anche la buona affermazione, soprattutto al Senato, di Rifondazione Comunista. Un risultato che, rispetto al nostro dibattito sull’eventuale ingresso in maggioranza, non toglie, né aggiunge nulla al dialogo già in corso. Il confronto dovrà verificare il grado di intesa esistente sui punti fondamentali del programma e non sui risultati elettorali".
A Claudio Martini, che chiede di svelenire il clima, di ricostruire l'idea di "Paese", di evitare spaccature sulle riforme, Alessandro Antichi, portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale, risponde Sì: "Apriamo un dialogo che ci conduca al voto autunnale sulla grande riforma costituzionale, sulla base di un maggiore riconoscimento reciproco.
Proprio il sostanziale pareggio di queste elezioni politiche, l'eterogeneità della coalizione vincente, la mancata netta affermazione di Romano Prodi come candidato premier, non inducono forse a ritenere la riforma costituzionale necessaria, se non addirittura vitale? Il rafforzamento del premier, la fine dell’odioso bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il rafforzamento del federalismo, sono aspirazioni storiche, di cui si avvantaggerà l’intera comunita nazionale, qualsiasi governo sia in carica.
La nostra Opposizione torna ai livelli del 2001, ma anche l'Unione toscana è la più forte del Paese. Non fermiamoci. Non smobilitiamo. Rimbocchiamoci le maniche, con umiltà, senso critico e autocritico. Occorre uno sforzo di fantasia, una liberazione di energie, un cambiamento di mentalità. Mettiamoci subito al lavoro, per l’elezione dei nuovi sindaci di Arezzo e Grosseto, del presidente della provincia di Lucca, per tutte le amministrazioni locali che si rinnovano il prossimo 28-29 maggio 2006".
Soddisfazione, ma anche aria di riflessione, nella casa della Margherita pratese per il risultato delle elezioni politiche.
“Lo definirei un risultato agrodolce quello delle elezioni – commenta Lamberto Gestri, coordinatore provinciale Dl La Margherita di Prato -. A Prato abbiamo registrato un incremento medio del 16% degli elettori e un aumento dei consensi per la Margherita di circa mezzo punto perché nella provincia. Si è registrato infatti un aumento di 2.467 voti rispetto alle provinciali del 2004, un incremento che porta la percentuale di consensi per la Margherita dal 9,58 al 9,70. Ovviamente stiamo parlando dei voti per il Senato, visto che qui correvamo con il nostro simbolo.
Un risultato più che dignitoso che ci consente di mantenere e consolidare la presenza e di guardare al futuro con serenità. Anche alla Camera le cose sono andate bene per l’Ulivo; il risultato è addirittura superiore alla somma dei due partiti separati. Di fatto questo risultato ci fa pensare che il voto giovanile ci a premiato anche perché i giovani guardano più all’unità invece che all’identità, che comunque va salvaguardata; insomma un chiaro segnale che ci indica che i giovani ci spingono verso il partito democratico”.
“L'Unione ha ottenuto la maggioranza dei seggi al Parlamento e al Senato.
Ora il centrosinistra può iniziare a lavorare per dare vita ad un governo nuovo che rimetta in moto l’Italia e dia nuova fiducia e speranza nel futuro agli italiani e anche prospettive di vita migliori per le giovani generazioni”. Con queste parole Donato Montibello, segretario provinciale della Sinistra Giovanile di Siena commenta i risultati elettorali delle elezioni politiche che si sono svolte il 9 e il 10 aprile. “Il Paese – continua Montibello - ha bisogno al più presto di un governo che sia capace di investire sui giovani e di affrontare in modo serio le problematiche legate al welfare, alla sanità, al lavoro, alla scuola e all’università”.
“Le elezioni politiche dei giorni scorsi – afferma ancora Montibello – hanno registrato un buon risultato de L’Ulivo e un aumento del numero di votanti fra i giovani. Si tratta di segnali forti che mettono in evidenza il fatto che le giovani generazioni credono nel progetto de L’Unione e nel rilancio del Paese attraverso una politica promossa da L’Ulivo e dalle forze di centrosinistra”.