(12 aprile 2006) – Conflittualità, uso di droghe, dipendenza da doping: sono molti i problemi legati al disagio giovanile, che spesso sembrano impossibili da affrontare e difficili da prevenire. Ma secondo alcune ricerche esiste un aiuto concreto: lo sport. E’ per questo che molte istituzioni toscane si sono impegnate per organizzare il progetto educativo di recupero e prevenzione sociale “Crescere con lo sport”. Un impegno portato avanti dal Centro di Solidarietà di Firenze Onlus “La Conchiglia” insieme alla Provincia e in collaborazione in Mugello con la Comunità Montana e le Amministrazioni locali di Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, San Piero a Sieve, Scarperia e Vicchio ma anche con l’Asl-Medicina dello Sport, la Società della Salute Mugello e Figc, Coni e Uisp, per svolgere sul territorio un’intensa attività di sensibilizzazione degli adulti e degli educatori per prevenire il disagio sociale nei giovani.
Il messaggio è: l’attività sportiva è un metodo educativo efficace nel recupero e nella prevenzione.
“Il Progetto Crescere con lo Sport, che vede coinvolta tutta la comunità mugellana nelle sue molteplici espressioni – spiega l’assessore allo Sport e Politiche sociali della Provincia Alessandro Martini – rappresenta una grande opportunità di sviluppo nella condivisione di alcuni fondamentali obiettivi di attenzione alla crescita sana delle giovani generazioni attraverso un corretto rapporto con lo straordinario mondo dello sport.
La positiva, concreta collaborazione tra i soggetti istituzionali locali, l’associazionismo sportivo e sociale ed il Centro di Solidarietà di Firenze-Onlus quale attore protagonista, consente di conoscere, confrontare, ascoltare e maturare nel difficile compito educativo e culturale che le figure adulte di riferimento: dirigenti, allenatori, genitori e collaboratori vari, si trovano a gestire con grande responsabilità. Si tratta di una proposta positiva – conclude Martini – ed auspico un consolidamento del sistema territoriale di accoglienza, integrazione e sviluppo dei processi socio-educativi utili a realizzare davvero per, e con tutti, un’autentica qualità della vita”.
Il Centro di Solidarietà di Firenze, guidato da don Giacomo Stinghi, opera dagli anni ’80 in ambito di riabilitazione delle tossicodipendenze e durante questa lunga attività è emerso che molti ragazzi abbandonano precocemente l’attività sportiva e spesso molti allenatori non riconoscono problemi legati a disagio sportivo.
I dati: il 70% dei tossicodipendenti che ha intrapreso il programma di riabilitazione ha praticato in precedenza sport a livello agonistico; oltre il 70% degli studenti delle scuole superiori fiorentine fa, o ha fatto uso, di sostanze psicoattive; il 50% di atleti della categoria Allievi della Figc-Toscana abbandona il calcio nel passaggio alla categoria Juniores; il 40% dei ragazzi di una scuola media superiore fiorentina (campione: 1240 studenti tra i 14 e i 18 anni) ha interrotto la pratica sportiva soprattutto per difficoltà relazionali con gli adulti; molti allenatori non riconoscono il disagio nello sport e dichiarano che i loro ragazzi non usano nessun tipo di sostanza mentre altri ammettono la presenza del problema pur sottolineando le enormi difficoltà ad intervenire utilmente.
“Lo sport vissuto con o come estrema ed esasperata ricerca di successo è un pericolo per i giovani – sottolinea l’assessore allo Sport della Comunità Montana Mugello Alessandro Marchi – le ricerche mostrano che si registra negli anni, anche nelle realtà locali, un crescente, e aggiungo pericoloso, ricorso anche tra i giovani di uso di sostanze psicoattive o dopanti proprio per questo motivo.
Crediamo – aggiunge Marchi – che lo sport, per sua stessa natura, sia un fenomeno sociale di enorme rilevanza perché educa e stimola l’inclusione e coesione sociale, è una risorsa economica e un veicolo di comunicazione. Lo sport, insomma, fa bene alla salute, sia come mezzo di prevenzione che promozione di una vita attiva. Quando è esclusiva ricerca della vittoria e del successo non è più sport e questa sua degenerazione – continua l’assessore – va combattuta e affrontata prima di tutto con la prevenzione.
Per questo anche in Mugello la Comunità Montana insieme ai Comuni sostiene il progetto della Provincia. Gli operatori sportivi, oltre ai genitori, rappresentano le figure di riferimento dei giovani. Loro, essendo più vicini ai ragazzi che praticano sport, possono essere in grado di individuare e intervenire quando si manifestano segnali di disagio”.
Con il progetto “Crescere con lo sport” – che si articola in un corso di formazione e un’indagine conoscitiva sul rapporto fra sport e disagio giovanile, redatto da Andrea Mirannalti – si intende creare, in particolare, nelle realtà locali una rete formata da genitori, tecnici e operatori sportivi, altri educatori in grado di riconoscere segnali di disagio che possono nascere da inadeguate relazioni educative e quindi saper intervenire.
Nell’area mugellana sono state individuate due microaree in cui si svolgeranno gli incontri di formazione: Borgo San Lorenzo-Vicchio-Dicomano e San Piero a Sieve-Scarperia-Barberino. Questa sera, a Borgo San Lorenzo, il primo incontro.