Firenze, 5 aprile 2006- “Crescita delle temperature, pioggia e umidità notturna creano in questo periodo le condizioni ideali per il propagarsi dell’infezione primaria della ‘ticchiolatura’ sulle piante di melo e pero”. A lanciare l’allarme sul rischio che grava sui frutteti del Mugello, delle colline di Scandicci e di altre aree della Toscana, come Montopoli Valdarno e Castelfiorentino, è Simone Tofani, responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia. “Le condizioni climatiche – spiega Tofani – alzano notevolmente il livello di rischio proprio di questo periodo.
Gli alberi di melo e di pero sono nella fase dei primi germogli, quella che si definisce delle ‘orecchiette di topo’, ed è essenziale partire immediatamente con i trattamenti con fungicidi adatti per scongiurare il pericolo. La ‘ticchiolatura’, infatti, è una patologia che deve essere prevenuta, perché una volta che la pianta è stata colpita non ci sono possibilità di cura. In caso di pioggia è consigliabile ripetere il trattamento ogni 7-10 giorni.
La ‘ticchiolatura’ è infatti una patologia molto pericolosa per le pomacee, proprio perché non curabile una volta attiva.
“L’infezione – prosegue Tofani – si manifesta con macchie nere sulle foglie e, successivamente, con macchie e spaccature sui frutti che impediscono di commerciarli. Abbiamo zone di pregio per la produzione di frutta, in particolare il Mugello, e sarebbe un peccato pregiudicare il prossimo raccolto per un intervento di prevenzione ritardato”.