Firenze, 30/03/2006- Cna Federmoda Toscana lancia l’allarme sullo stato di gravissima difficoltà in cui versa il settore moda, oramai in tutte le sue componenti produttive ed in tutte le aree della Toscana.
Dal 2000 al 2005 nella nostra regione sono scomparse in totale 2.944 imprese artigiane del settore moda: le imprese tessili da 6.090 sono passate a 4.382 (-1.708 imprese), quelle dell’abbigliamento da 3.983 sono 3.312 (- 671), quelle della pelle, cuoio e calzature da 4.988 sono 4.423 (-565).
La moda è un settore che comunque ancora conta in Toscana 12.117 imprese artigiane (dato al 31/12/2005) e una media di 3,5 addetti per azienda (in totale 41.350 addetti – dato Inail 2004).
Lo stato di difficoltà è ampiamente confermato da tutti gli indicatori congiunturali, tra i quali quelli dell’Osservatorio Regionale dell’Artigianato; secondo le previsioni dell’IRPET, tale situazione non avrà una significativa modificazione per i prossimi quattro anni, che saranno contrassegnati da una crescita economica lenta.
“Il rischio reale – osserva il presidente Federmoda Cna Toscana, Massimo Melani- è che tutto il sistema produttivo della moda subisca conseguentemente, in particolare per la piccola impresa ed il sistema della subfornitura, un consistente ridimensionamento qualitativo, ma soprattutto quantitativo, tale da mettere in discussione anche gli equilibri sociali, oltre che economici, della Toscana.
Le nostre imprese, assieme ai loro dipendenti ed alle loro famiglie, stanno affrontando con crescente preoccupazione un futuro sempre più incerto. Di questo abbiamo discusso anche nell’ultima riunione del Consiglio Federmoda Cna Toscana, al termine del quale abbiamo stilato un ordine del giorno evidenziando i punti di maggior criticità; abbiamo poi inviato tale ordine del giorno all’assessore regionale alle attività produttive, Ambrogio Brenna”.
Prosegue il Presidente Cna Federmoda Toscana:“Anche il Progetto Pilota per la moda, predisposto dalla Regione per le annualità 2003/05, a causa della virulenza e della lunghezza della crisi, non è riuscito, per induzione, a svolgere una azione sufficiente sul sistema della subfornitura.
La Regione sta per affrontare i nuovi strumenti di programmazione di legislatura, in particolare il PRS ed il PRSE, in un contesto complessivo che vede una forte riduzione delle risorse dello Stato e di quelle comunitarie. Siamo ben consapevoli che la Regione avrà minori risorse da destinare al sostegno del sistema economico, ma, ciò nonostante, è indifferibile un suo intervento di sostegno”.
“Chiediamo quindi alla Regione Toscana – conclude il presidente Melani- che si apra urgentemente un tavolo negoziale per affrontare un pacchetto di misure a sostegno del sistema moda della Toscana; che tali misure intervengano quindi sia nel favorire lo sviluppo e l’innovazione delle aziende di produzione, ma anche della subfornitura; che infine la Regione continui ad impegnarsi, a tutti i livelli possibili, per sostenere il sistema moda toscano, il cui ridimensionamento costituirebbe un durissimo colpo per il sistema produttivo nel suo complesso”.
“In attesa che la nuova programmazione della Regione Toscana definisca ulteriori strumenti di intervento –aggiunge il presidente Cna Toscana, Marco Baldi- chiediamo di destinare il 30% del fondo unico per le attività produttive a sostegno della subfornitura del sistema manifatturiero toscano, con il naturale indotto di conto terzi e subfornitura che rappresenta un settore strategico in grado di funzionare da traino anche per gli altri comparti dell’economia”.