Dopo il suicidio di tre giorni fa, un altro detenuto è morto all'interno del carcere di Sollicciano, questa volta a causa dei ritardi nell'assistenza medica.
Alle 22.30 di ieri, 23 marzo 2006, Francesco Lombardo, di 42 anni, ha accusato dolori gravi. Se ne è accorto il compagno con cui divideva la cella, la sedicesima della XII sezione (reparto penale maschile), che ha immediatamente cominciato a gridare e battere contro il blindo, subito seguito dagli altri detenuti dell'intera sezione, per avvertire gli agenti in servizio.
Solo dopo oltre venti minuti questi ultimi hanno aperto la porta della cella, consentendo ai detenuti stessi di trasportare Lombardo fino all'infermeria interna servendosi di un lenzuolo. All'infermeria, Lombardo è giunto ancora in vita ma è deceduto poco tempo dopo, probabilmente per un ictus.
Intanto, emerge solo ora un ulteriore grave episodio avvenuto la settimana scorsa: un detenuto della XI sezione ha tentato il suicidio colpendosi ripetutamente con una forchetta.
E' stato salvato dall'intervento degli altri detenuti.
La situazione del carcere di Sollicciano è evidentemente del tutto fuori controllo.
Quanti altri prigionieri devono morire perché le autorità e le forze politiche si decidano a volerla affrontare sul serio?