Firenze, 2 marzo 2006- Ora che la buriana per l’adozione del nuovo Piano provinciale sui rifiuti è trascorsa, lasciando sul campo insieme ai feriti anche tanti problemi aperti, è giunta l’ora di aprire una riflessione nuova e diversa sulla localizzazione dell’impianto di termovalorizzazione a Case Passerini, nel comune di Sesto Fiorentino. Una riflessione che dovrebbe prendere in esame due fattori. Il primo è che tra pochi mesi il Consiglio provinciale sarà chiamato a votare di nuovo, stavolta per l’approvazione definitiva del Piano.
Il secondo è considerare, questa volta consapevolmente, che l’unico strumento utile per portare fuori dai palazzi del potere amministrativo la problematica sull’inceneritore è il referendum. Due le possibilità: chiedere con forza alla Giunta Renzi (anche tramite il Forum di partecipazione istituito dall’assessorato all’ambiente) la convocazione immediata del referendum sulla localizzazione dell’impianto oppure, in subordine, raccogliere le firme necessarie come previsto dallo statuto della Provincia di Firenze.
Una soluzione questa che potrebbe diventare l’arma vincente per tutti coloro (in primis l’amministrazione del Comune di Campi) che vogliono opporsi non solo alla localizzazione dell’impianto, ma anche alle scelte strategiche messe – o non messe - in cantiere dall’amministrazione provinciale di Firenze sul tema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (raccolta differenziata, discariche sul territorio, area vasta, riduzione produzione rifiuti). Mi rivolgo quindi ai Comitati della Piana, all’amministrazione comunale di Campi Bisenzio e a tutti coloro che da anni si oppongono alla localizzazione del termovalorizzatore a Case Passerini affinché sia presa subito in esame anche questa possibilità di lotta democratica.