2 marzo 2006- Sette aziende di trasporto pubblico che lavorano sul territorio fiorentino hanno deciso di presentare ricorso al Tar contro l’ordinanza di blocco ai veicoli euro zero. La richiesta di annullamento da parte di Li-nea, Cap scarl, Cap società cooperativa, Piùbus, Lazzi, Autolinee Mugello Valdisieve (Amv) e Autolinee Chianti Valdarno (Acv) riguarda l’ordinanza del Comune di Firenze n. 2005/01032 del 21 dicembre 2005, che stabilisce il divieto di transito per gli autobus euro zero del trasporto pubblico locale.
Attualmente, lo stop è previsto solo la domenica (con una deroga relativa alle partite della Fiorentina), ma il vero problema, che ha spinto le sette società a ricorrere al Tar, scatterà dal prossimo anno. In base alla previsione del Comune di Firenze infatti, nel 2007, lo stop sarà in vigore sia la domenica che in altri due giorni feriali ogni settimana, con il pericolo di mettere a rischio l’intero servizio di trasporto pubblico cittadino e metropolitano.
«Il ricorso, che in realtà abbiano fatto solo per i bus del trasporto pubblico locale, senza chiedere la sospensione per quelli turistici, era un atto dovuto ed è stato deciso solo dopo aver cercato con il Comune di Firenze un’intesa su reciproci impegni – ha spiegato a nome di tutte le aziende la presidente di Li-nea Maria Grazia Martignoni – visto che nel 2007 ci troveremmo nell’impossibilità di garantire il servizio, minando i diritti dei cittadini, contravvenendo all’accordo provinciale sul trasporto pubblico e rischiando l’accusa di interruzione di pubblico servizio.
Ciò non toglie che, da parte nostra, vi sia una totale condivisione della filosofia che sta alla base dell’ordinanza. Filosofia che deve però trovare strumenti concreti e strade possibili di applicazione, senza penalizzare i cittadini, né mettere a rischio un servizio essenziale come il trasporto pubblico e i lavoratori delle aziende che lo esercitano. Proprio nello sforzo di applicare concretamente i principi dell'ordinanza, abbiamo avviato una stretta collaborazione con i comuni di Bagno a Ripoli e Scandicci, candidandoci per sperimentare nuovi metodi per l'abbattimento delle emissioni da parte dei bus euro zero.
Ad oggi, un metodo certificato e omologabile dalla Motorizzazione non esiste e siamo, appunto, nella fase della sperimentazione, né esiste la possibilità di un’immediata sostituzione di tutti gli euro zero (e Linea nel 2006 ne sostituisce ben 5)».
Alla conferenza stampa, organizzata questa mattina presso la sede dell’Associazione Industriali, il segretario dell’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav) Toscana, Emanuele Maio, ha sottolineato i problemi che lo stop provocherebbe anche ai bus turistici (comunque esclusi dal ricorso che riguarda solo il trasporto pubblico locale) e ai relativi servizi.
Sono inoltre intervenuti Silvio Bensi per il gruppo Lazzi, il presidente Cap Giuseppe Gori, Giocondo Bruschi per il gruppo Sita, la vicepresidente di Li-nea Mirna Miglioni e l’amministratore delegato di Li-nea Paolo Ferrari.
Li-nea gestisce attualmente 37 linee di trasporto sia su Firenze, che a Fiesole, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa, con tratte che spesso fanno comunque capo alla città. Questi servizi vengono effettuati grazie a 90 bus, 25 dei quali, alla fine del 2006, euro zero.
Ciò significa che nel 2007, in base a quanto scritto nell’attuale ordinanza, nei giorni di blocco questi non potrebbero circolare, facendo sparire più di 200 corse al giorno, con una perdita di 250mila km di servizio l’anno su un totale di circa 4 milioni km (7%).
Stesso problema per Amv e Acv, le due società guidate da Sita. Su 212 autobus ne resterebbero fermi 60, con disagi e corse saltate su tutte le linee, visto che le due società collegano Mugello, Valdisieve, Chianti, Valdarno e l’area Empolese alla città di Firenze.
Relativamente alla Lazzi (che a fine 2006 avrà complessivamente 37 euro zero su 176 bus) i disservizi riguarderebbero tutte le linee che collegano Firenze con Prato, Campi, Poggio a Caiano, Quarrata, Pistoia, Montecatini, Lucca e Viareggio.
A questi disagi si aggiungerebbero quelli sui collegamenti fra la zona empolese e Firenze, effettuati dalla società PiùBus, guidata da Lazzi.
Per la Cap, solo per i collegamenti fra la zona del Mugello e Firenze sono attivi 6 bus euro zero su 16 (37%), mentre per il Chianti ci sono 3 euro zero su 10 bus (33%), ma il blocco andrebbe a incidere negativamente anche sulle linee che collegano Firenze a Prato.