Non provare dolore inutile nel parto è un diritto?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2006 15:14
Non provare dolore inutile nel parto è un diritto?

Firenze, 24 Febbraio 2006. L'Aduc, a firma del suo presidente Vincenzo Donvito, ha inviato la seguente lettera all'assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Gentile assessore,
Grande rilevanza, anche con campagne pubblicitarie specifiche, e' stata dedicata al percorso nascita della Regione Toscana. Dal rilascio del libretto in cui sono previsti tutti gli esami che deve fare la donna, fino ai 33 punti nascita regionali in cui e' garantito il parto.

Nel piano regionale sanitario 2005-2007 un capitolo e' dedicato al dolore in cui si esordisce con "un principio basilare": "Non provare dolore inutile e' un diritto di ogni cittadino"; un'altro capitolo e' dedicato al parto senza dolore: in tutti i punti nascita deve essere garantita l'anestesia epidurale su richiesta del medico, mentre, per motivi di economia aziendale, su richiesta della paziente deve essere garantita nell'ambito della rete ospedaliera complessiva.
Le rileviamo una forte contraddizione tra il dire e il fare.

Affermare che esiste un diritto a non provare dolore, se l'esercizio dello stesso e' precario e difficile e soprattutto se in pratica e' affidato solo alla decisione del medico, ci sembra che svuoti il "principio basilare" del piano regionale.
Per verificare l'esercizio effettivo di questo diritto da parte della paziente, abbiamo fatto un'indagine regionale.
Lo scorso 21 febbraio abbiamo telefonato a tutte le strutture della Regione, nei panni di una donna che di li' a due mesi avrebbe voluto partorire con la pratica dell'anestesia epidurale, e i risultati, decisamente sconfortanti, sono quelli che le riportiamo.
In 12 dei 33 (36%) punti nascita e' possibile partorire con l'epidurale su richiesta della paziente e in maniera gratuita, almeno in teoria (turni anestesisti, ostracismi del personale che non vuole oberarsi di lavoro in piu', contrarieta' ideologica, etc..).

In altri 2 solo a pagamento.
Per accedere al servizio, in alcuni casi basta un incontro che l'anestesista tiene in giorni prefissati, in 3 centri occorre invece munirsi di richiesta del medico curante e fissare appuntamento tramite il Cup (Centro Unificato di Prenotazione) con l'anestesista.
Nei restanti 19 punti nascita (57%) non e' assolutamente previsto, neppure in teoria.
Negli unici tre punti che non sono Asl, ma Aziende universitarie (Firenze, Pisa e Siena), solo la fiorentina di Careggi non prevede il servizio.
Particolarmente sguarnita e' la costa tirrenica, dove nessun punto della provincia di Livorno e Grosseto fornisce il servizio.

Mentre Lucca ha previsto di attivarlo dopo l'estate.
Gentile assessore, le chiediamo cosa intende fare per evitare il procrastinarsi di questa situazione che a noi sembra lesiva dei diritti sanciti dallo stesso piano regionale".

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