Firenze, 21 febbraio 2006- Un flusso di informazioni mirate a ridurre il rischio di Sids (la morte in culla del lattante), raggiunge il 71% delle mamme durante il corso di preparazione al parto e nei vari Punti Nascita della Toscana. E’ quanto emerge dall’indagine, sostenuta dall’Associazione Genitori ed effettuata dall’ARS, l’Agenzia Regionale di Sanità, in collaborazione con l’UO di Epidemiologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer, che conferma l’importanza della Campagna di riduzione del rischio di SIDS avviata a fine 2004 dalla Regione Toscana.
Ben 200 mila opuscoli informativi ("Per loro è meglio così") sono stati diffusi tra i 27 Punti Nascita, gli ambulatori dei pediatri di famiglia, i Centri di vaccinazione e i corsi di preparazione al parto, coinvolgendo direttamente gli operatori, veri protagonisti attivi del progetto. Una campagna che è al centro dell’incontro che si è aperto questa mattina alle 10,20 per proseguire sino alle 18, presso la Sala Bianca dell’Educandato della SS. Annunziata, in piazzale di Poggio Imperiale a Firenze.
L’appuntamento che ha richiamato tutti gli operatori della Toscana coinvolti nel progetto, è stato organizzato dal Servizio Sanitario della Regione Toscana, dall’Ospedale Pediatrico Meyer (Centro SIDS) e dall’Associazione Genitori Semi per la SIDS. Ad aprirlo sono stati l’assessore regionale per il Diritto alla Salute Enrico Rossi, il vice-preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze Antonio Conti che ha portato il saluto del preside Gian Franco Gensini, il Direttore Generale del Meyer Paolo Morello, il Direttore del Centro SIDS Gianpaolo Donzelli e il Direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Ateneo fiorentino, Maurizio De Martino.
L’iniziativa di prevenzione che pone la Toscana all’avanguardia nel panorama nazionale, ha fatto centro, "seminando" tra le mamme conoscenze importanti per evitare che i neonati vengano esposti al rischio di morte in culla.
Le tre regole d’oro (far dormire sulla schiena il bimbo nel primo anno di vita, in ambienti non troppo caldi e senza fumo di sigaretta) sono diventate in nemmeno un anno patrimonio comune di molte famiglie toscane.
E a confermarlo sono i dati. Nello studio realizzato dall’ARS-Meyer, dal febbraio al luglio 2005, su un campione significativo di 2.071 donne che hanno partorito nei diversi Punti Nascita della nostra regione, emergono fattori importanti: il 71% della mamme (contro il 55% della precedente rilevazione) ha ricevuto informazioni dettagliate su come prevenire la SIDS già durante il corso di preparazione al parto e soprattutto alla nascita.
Di pari passo è diminuita la percentuale di chi non ha ricevuto alcuna informazione, dall’iniziale 21% si scende infatti all’attuale 14%.
Ma la ricerca dell’ARS-Meyer non si è fermata qui, ha indagato anche sulle abitudini. Ebbene, si è ridotta l’abitudine di mettere il bambino nella posizione scorretta più frequente, quella sul fianco. Nel 2005 il 29% del campione adagiava il neonato in questa posizione, contro il 38% della precedente rilevazione. Rimane stabile (6%) la posizione prona, mentre aumenta la posizione più corretta, quella supina (dall’iniziale 55% si passa infatti all’attuale 65%).
Sarà importante confermare il trend negli anni futuri che dovrebbero vedere una ulteriore significativa riduzione della posizione sul fianco.
Sempre dall’indagine affiora un fenomeno su cui occorre ancora spendere delle energie: dopo aver raggiunto con successo le mamme toscane, resta da coinvolgere maggiormente le donne straniere. A tutt’oggi sono loro che in modo più frequente adagiano il neonato in una posizione a rischio e parallelamente ricevono meno informazioni dal Sistema Sanitario.
Ma un altro elemento va sottolineato ed è la valenza di chi "veicola" il messaggio: ricevere le informazioni dal personale sanitario, sia esso il pediatra del Punto Nascita, l’ostetrica o il pediatra di base è stato percepito in modo molto positivo dai genitori.
Questo ha permesso, al Sistema Sanitario Toscano, di aumentare le informazioni precoci, modificando il comportamento delle mamme e dei papà in meno di un anno. Come spiega il responsabile del Centro di Riferimento Regionale per lo studio e la prevenzione della SIDS dell’Ospedale Meyer, Raffaele Piumelli: "Il confronto dei dati ci ha permesso di verificare l’alto impatto che la Campagna di sensibilizzazione ha avuto sui genitori e soprattutto, sebbene in parte, siamo riusciti a modificare le abitudini, riducendo il rischio di Sids tra i neonati".
Oltre ai tre fattori di rischio già individuati, lo studio ora si estenderà ad altri due: l’uso del succhiotto (riduce il rischio SIDS) e l’abitudine di non fare dormire il bambino nel lettone con i genitori ma in un lettino accanto a loro.
Comportamenti semplici che se adottati permettono di ridurre l’esposizione dei neonati al rischio SIDS, contrastando con l’arma della prevenzione il dramma della morte in culla. (r. rez.)