Firenze, 16 febbraio 2006- + 173 aziende: a tanto ammonta il saldo tra iscrizioni e cessazioni registrato per il 2005 all’anagrafe delle imprese artigiane di Firenze e provincia (fonte Unioncamere-Infocamere, Movimprese).
Un dato positivo, ma al contempo preoccupante visto che è dovuto quasi esclusivamente al settore edile (1.401 nuove imprese tra le 2.706 iscrizioni del 2005, pari al 51,77% del totale) ed accompagnato dalla perdita di alcuni dei settori più importanti.
Conclamata la crisi del manifatturiero (- 205 unità, di cui 36 nel tessile, 94 nelle confezioni e 42 nella pelle) che non potrà non ripercuotersi negativamente sull’intero settore dei servizi.
“L’elevato numero di cessazioni (2.533 nel 2005) e la stessa crescita d’aziende (0,56%), inferiore a quella registrata a livello toscano (0,70%) e nazionale (0,92%), ci dimostrano che la voglia di fare impresa continua ad esistere, ma ostacolata da difficoltà locali che si vanno a sommare alla congiuntura economica negativa nazionale” dichiara Ovidio Montecchi, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze.
“Sono indispensabili politiche di sviluppo mirate al sostegno e al rilancio della competitività delle piccole imprese attraverso azioni responsabili e soprattutto realizzabili, in grado di aiutare l’artigianato ad assimilare i cambiamenti imposti dal mercato globale cui cerca, non senza difficoltà, di adeguarsi come dimostra per esempio l’aumento delle società di capitale (+29%), segno di un’imprenditoria più robusta e strutturata.
Dai finanziamenti ad hoc ad una politica fiscale e tributaria equa, da interventi specifici sul manifatturiero a progetti di rivitalizzazione del territorio” conclude Montecchi.