Questa mattina, nel corso dell’audizione dei manager di Autostrade, Baldassini e Tognozzi si è dichiarata pronta a subentrare alla ditta Ferrari per i lavori della Variante di Valico nel tratto toscano: all’inizio di marzo potrebbero riprendere i lavori fermi da 6 mesi. Ma resta l’incognita del riaffidamento dei lavori e dell’apertura dei cantieri a pieno regime, perché bisognerà attendere forse per mesi l’esito del contenzioso aperto dalla ditta Ferrari con Autostrade e Anas.
"Per la Variante l’unica certezza è che il Governo non ha rispettato gli impegni presi.
Questa infrastruttura doveva essere garantita con ben altri investimenti e ben altra responsabilità. Le grandi opere vanno realizzate ma concretamente e non in maniera virtuale. Quei cantieri chiusi della Variante di valico, una vera priorità nazionale attesa da anni, registrano il fallimento delle grandi opere del Governo di cui proprio la Variante è portata ad esempio di efficienza -ha commentato il Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale Erasmo D’Angelis (Margherita) commenta il paradosso della Variante di valico -Abbiamo visto gli spot ingannevoli del Governo sulle grandi opere ma la verità è che i cantieri della Variante sono chiusi da 6 mesi, i lavoratori sono a casa senza stipendio e incidenti, code interminabili, merci bloccate, disagi e inquinamento sono lo strazio quotidiano di chi viaggia sull’autostrada tra Firenze e Bologna – continua D’Angelis - Eppure la Toscana non è la Val di Susa, qui istituzioni e cittadini chiedono la ripresa e la conclusione dei lavori altri che rimpallo di responsabilità tra ministeri, enti e società.
Lo stesso motivo del blocco dei lavori è un atto d’accusa per le inadempienze del Governo – conclude D’Angelis – Si tratta di una catena di omissioni che parte dal Governo che non finanzia l’Anas e passa dall’Anas che non paga da mesi la ditta appaltatrice Ferrari costretta ormai al fallimento. In sei mesi abbiamo registrato solo promesse non mantenute”.