Firenze, 11 Febbraio 2006- E' la prima uscita pubblica sul nuovo codice dell'ambiente, il decreto legislativo che il Governo ha approvato in via definitiva, nonostante la larghissima opposizione di un vasto mondo associativo e delle forze politiche dell'Unione. Ieri il Consiglio dei Ministri ha infatti dato il via libera definitivo, in terza lettura, all'apposito decreto legislativo. L'incontro si terrà lunedì mattina, con inizio alle 10.30, alla sala convegni del Monte dei Paschi di Siena, in via dei Pecori.
Saranno presenti il professor Paolo Togni, capo di gabinetto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, il segretario dell'autorità di bacino dell'Arno, professor Giovanni Menduni, Daniele Fortini, presidente di Federambiente, Renato Drusiani, direttore di FederUtility, la consigliera comunale e dirigente del Ministero dell'Ambiente Gaia Checcucci, Attilio Fossati, e Marco Mazzoni, esperto di qualità delle acque. «Come ha sottolineato il Ministro Altero Matteoli - ha commentato Gaia Checcucci - si tratta di una grande riforma di legislatura, attesa da molti anni, che il Ministro ha fortemente voluto per far uscire l'ambiente da un caos normativo in cui troppo spesso hanno potuto prosperare gli eco-furbi.
Ora il cittadino e l'imprenditore potranno avere a disposizione un codice chiaro e razionale che permetterà di compiere quel salto di qualità indispensabile per una reale tutela dell'ambiente». Nell'incontro di lunedì, in particolare, si parlerà di acqua e rifiuti. La consigliera Checcucci è entrata anche nel merito della vicenda che vede «Publiacqua rischiare una multa milionaria». «Ad attribuirgliela - ha spiegato la consigliera comunale che sulla questione presenterà un'interrogazione - sarebbe l'Ato 3, l´autorità di ambito, il soggetto che controlla la spa a maggioranza pubblica, in cui da poco è entrata Acea con il 40 per cento ed i suoi 60milioni di euro di capitali, e verifica il rispetto del contratto di servizio firmato con i soci, i Comuni dell´Ato.
La penale nascerebbe, in parte, perché Publiacqua non ha mantenuto la corretta trasparenza nei confronti dell´Ato. In mancanza dei dati completi l´Autorità non può correttamente ed approfonditamente verificare se l´azienda ha rispettato o meno l´impegno preso con i Comuni ed i cittadini. A questo, si aggiungerebbero i problemi nella gestione delle bollette e nel rapporto con l´utenza». «Siamo arrivati al dunque - ha commentato Gaia Checcucci - come sempre abbiamo sottolineato Publiacqua ha gravi carenze dal punto di vista gestionale, è in forte ritardo per quanto riguarda gli investimenti soprattutto la depurazione, dove lo ricordiamo, tutta la riva sinistra dell'Arno scarica in direttamente nel fiume senza essere prima depurata, e non ha i conti a posto.
Dal punto di vista economico e finanziario, Publiacqua è fortemente compromessa come del resto dimostra anche l'analisi dei bilancio degli ultimi due anni. Il nuovo codice dell'ambiente sarà utile anche per rafforzare il ruolo di pianificazione e controllo che compete all'Ato e per impedire che ci si trovi nelle condizioni nelle quali ci trova ora a Firenze con l'incubo di una sanzione che, di fatto, ricade sulle tasche dei cittadini. Con il nuovo decreto nasce authority acqua e sui rifiuti a dimostrazione della volontà del Ministro di impedire che le inefficienze dei gestori si scarichino sulle tariffe.
Come se non bastasse, il report del comitato di vigilanza delle risorse idriche e dall'ultima indagine dell'osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, segnalano che la Toscana è la Regione, dopo la Puglia, dove la tariffa è la più alta: 286,19 euro contro i 153,63 euro della Lombardia, i 190,62 euro del Lazio, i 202,7 della Liguria. A Firenze, dopo Bari, c'è la spesa più elevata per l'intero servizio idrico: 288 euro, contro i 258 di Genova, i 165 di Roma ed i 119 euro di Milano».
(fn)