Firenze, 10/02/2006- Dopo 20 anni di attesa è stata approvata la legge che disciplina l’attività di tinto-lavanderia.
Non si potrà quindi più aprire un'attività di lavanderia senza alcuna competenza specifica.
La CNA esprime soddisfazione per questa legge che in Toscana riguarda circa 1.400 tra lavanderie, imprese di pulitura, smacchiatura, stiratura, ecc. per oltre 4.500 addetti; si tratta nella stragrande maggioranza di piccole unità di servizio a conduzione prettamente familiare.
Cna Toscana associa circa 700 imprese di questo settore.
La legge, che introduce requisiti tecnico professionali per iniziare l’attività di tinto-lavanderia, qualifica il lavoro di questi imprenditori e garantisce una reale tutela degli interessi sia dei clienti che dell'ambiente. Sono infatti previsti un iter formativo molto accurato e corsi di formazione istituiti dalle Regioni.
Obiettivo della legge è infatti introdurre nel comparto una maggiore professionalità, colpire l’abusivismo e la concorrenza sleale, tutelare l’ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
“E’ una normativa seria – afferma il presidente del settore tinto-lavanderie Cna Toscana, Giovanni Molinari- un provvedimento che rinnova anche il rapporto di fiducia tra imprenditore e consumatore, così importante nel settore dei servizi.
La legge infatti riconosce e disciplina le istanze professionali degli imprenditori del comparto e definisce i presupposti per un’attività professionalmente qualificata da esercitare secondo i principi della competenza, correttezza e regolarità in funzione anche della tutela dell’ambiente”.
Chi vorrà aprire un’attività di lavanderia, quindi, dovrà prima ottenere l’abilitazione professionale attraverso i corsi di formazione. Gli imprenditori del settore dovranno entro tre anni designare un responsabile tecnico professionalmente qualificato.