Firenze, 06 Febbraio 2006- Il gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio provinciale ha presentato un’interrogazione sull’intervento di sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità e la realizzazione di una nuova stazione nell’area Ex Macelli. Considerato che l’intervento di sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità e la realizzazione di una nuova stazione nell’area Ex Macelli avranno un grande impatto sulla città in termini di disagio per la cittadinanza, la necessità di avere un informazione preventiva delle opere e dell’impatto ambientale ci motiva a chiedere anticipatamente la documentazione informativa, si chiede, all’Amministrazione Provinciale di trasmettere in copia il Documento di Relazione Sintetica dello Studio di Impatto Ambientale delle opere TAV per il sottoattraversamento di Firenze e la Relazione istruttoria e parere di compatibilità ambientale del Ministero dell’Ambiente.
La resistenza della Val di Susa contro il progetto dell'alta velocità diventa una «lezione da imparare e sulla quale discutere».
E per questo Unaltracittà/unaltromondo ed il Laboratorio per la democrazia hanno organizzato per le 21 di domani, alla Casa del Popolo 25 aprile in via del Bronzino 117, l'incontro "La lotta in Val di Susa e l'idea di modernità" al quale parteciperanno Marco Revelli, che insegna Scienza dell'amministrazione e Claudio Cancelli, professore di Politiche pubbliche di trasporto al Politecnico di Torino. L'iniziativa sarà coordinata da Ornella De Zordo e Paul Ginsborg. «Quanto avvenuto in Val di Susa - hanno spiegato i due coordinatori dell'incontro - è qualcosa di straordinario e di innovativo, malgrado, purtroppo, alcuni episodi di violenza.
Dall'alto si è deciso un progetto, come quello dell'alta velocità, gestito senza mediazioni fra i governi locali e la popolazione. Il movimento che lotta contro questo progetto ha invece suggerito la necessità e l'importanza di un coinvolgimento delle autorità locali e della popolazione sin dall'inizio del processo decisionale. La resistenza in Val di Susa è il punto più avanzato in Italia delle democrazia dal basso» «In secondo luogo - hanno sottolineato De Zordo e Ginsborg - il comitato "no tav" ha anche proposte alternative al progetto contro il quale si batte.
Non siamo contro lo sviluppo, bensì, contro un certo modello di sviluppo, contro la "modernità di classe". Nel progetto che si vuole imporre alla Val di Susa emerge una grande sproporzione tra l'investimento previsto ed il reale vantaggio per il cittadino: il nuovo tracciato garantirà un risparmio solo di pochi minuti. Il movimento di resistenza all'alta velocità contrappone ed antepone valutazioni concrete del rapporto costi-benefici dell'infrastruttura e mette nel conto la salvaguardia del territorio e delle risorse economiche ed ambientali, nell'interesse generale dell'attuale generazione e di quelle future.
In Val di Susa sono alcuni possibili interventi tecnici e tecnologici per potenziare la attuale linea ferroviaria Torino-Lione, come alternativa alla realizzazione del tunnel di base previsto dal progetto di collegamento ad alta velocità. Al di là degli elementi puramente tecnici, ci sono progetti altrettanti efficace per soddisfare la domanda ma assai meno costosi dell'alta velocità». «Non c'è bisogno delle grandi opere - hanno concluso De Zordo e Ginsborg - ma, piuttosto, che lo Stato migliori la rete ferroviaria esistente, che garantisca un servizio diffuso sul territorio.
Un servizio pubblico veramente alternativo alla mobilità privata».