del Coordinamento dei Comitati della Piana (FI – PO – PT) contro gli inceneritori
Abbiamo appreso dalla stampa e dal TG3 che ieri l’Assessore Artusa ha relazionato alla commissione regionale ambiente e territorio , presieduta da Erasmo D’Angelis (Margherita), circa la prima fase del lavoro della commissione istituita dalla Regione Toscana stessa e formata dai tre presidenti delle Province, dai Comuni interessati dagli impianti, dagli ATO e dalle aziende di gestione.
Abbiamo capito che niente, è stato detto, in merito al tavolo parallelo che l’Assessore Artusa, su mandato di Martini, ha avviato con i rappresentanti dei coordinamenti dei comitati della Piana (FI – PO – PT), e dove sono state presentate obiezioni puntuali sul tema della salute e proposte precise e dettagliate e soprattutto perfettamente coerenti con gli obiettivi regionali: riduzione del 15% del rifiuto al 2010 e raccolta differenziata al 55%.
Evidentemente il tavolo con i comitati è stato aperto unicamente per gettare fumo negli occhi e per far passare, ancora una volta, un modello di partecipazione che sembra più una rappresentazione teatrale che una pratica realmente perseguita e voluta dalla Regione Toscana.
Già dal 5 gennaio a Martini, che si dichiara così sensibile ai temi della partecipazione, è stato richiesto di promuovere un Forum specifico sui rifiuti in grado di aprire un confronto all’interno di una cornice d’ampia partecipazione dove si sono potuti confrontare, in maniera assolutamente paritaria, le varie posizioni e proposte in campo;
La richiesta non è stata fatta da uno sparuto drappello di persone bensì da molte decine di migliaia di cittadini che scendendo nelle piazze, nelle 5 manifestazioni della Piana, hanno manifestato contro la politica regionale che propone per la gestione dei rifiuti, sempre e solo inceneritori: grandi, grandissimi, piccoli, uno, due, tre...l’importante è farli, e Province e aziende ex municipalizzate fanno il tiro alla fune per averli sul nostro (pardon loro ) territorio.
Quello a cui assistiamo invece rischia di diventare uno spettacolo indegno per la tradizione democratica della Toscana, gli interessi economici oramai cannibalizzano la politica e questa deve piegarsi sempre più a richieste che danneggiano le popolazioni sia per la salute che da un punto di vista economico.
Vogliamo ricordare a Martini che la partecipazione per essere reale espressione di democrazia ha bisogno di pari dignità e di uguali occasioni di confronto; e che quindi le proposte avanzate dai coordinamenti dei comitati della Piana (FI – PO – PT) dal WWF, da Greenpeace e tante altre associazioni, ma soprattutto da tante e tanti cittadini della Piana, non solo meritano rispetto perché sono il frutto di saperi e conoscenze che si auto-finanziano (a differenza di quelle fatte dai tecnici delle ex municipalizzate che costano assai care, sono pagate con soldi pubblici e vanno sempre e solo nell’unica direzione dell’incenerimento) ma che, anche per legge, devono essere valutate: la Direttiva Europea sulla VAS, la 2001/42/CE, all’art.
19 – garantisce la valutazione delle opzioni alternative.
I Coordinamenti dei Comitati della Piana, assieme a decine di migliaia di cittadini, assieme a molte associazioni che hanno aderito alle manifestazioni (fra cui anche l’ARCI e numerose parrocchie), assieme alle più accreditate e disinteressate organizzazioni ambientaliste: WWF, Greenpeace, Italia Nostra chiedono alla Regione Toscana di interrompere qualsiasi decisione in merito alla collocazione degli impianti di incenerimento nella Piana e chiedono al Governatore Martini, così attento ai temi della partecipazione, di promuovere un Forum presieduto da un soggetto che sia garante della corretta e più ampia partecipazione, della pari dignità ed opportunità di verifica di tutte le proposte in campo, compresa l’opzione “ Zero inceneritori nella Piana” , della corretta definizione delle migliori pratiche scaturite infine dal confronto per la gestione dei rifiuti che dovranno tutte partire dall’obiettivo regionale della riduzione del 15% e raccolta differenziata del 55 % ( entro il 2010) fino alla gestione della parte residuale.
I coordinamenti e i cittadini che hanno marciato nelle vie e nelle piazze della Piana, si augurano che anche questa richiesta non cada nel vuoto, sarebbe un segnale molto brutto...
il segnale di una democrazia che sta andando in fumo.