31gennaio 2006- C'è anche l'ospedale Nuovo San Giovanni di Dio di Scandicci fra le strutture che già da qualche settimana utilizzano il nuovo servizio di ristorazione per celiaci che la Società della Salute Nord Ovest sostiene sul suo territorio di competenza. L'iniziativa si aggiunge alle altre, anche recenti (l'ultima quella dei buoni gratuiti per cibi senza glutine nei supermercati), che la Regione Toscana ha messo in campo per andare incontro alle esigenze dei celiaci.
Oltre che all'ospedale, i pasti per celiaci vengono serviti anche alla mensa ospedaliera di cui usufruisce ogni giorno il personale.
A Scandicci lo stesso servizio è a disposizione del Centro Sociale Il Bruco che si avvale della mensa del Nuovo San Giovanni Di Dio.
Il nuovo servizio è fornito dalla Siaf una società mista con 52% di capitale pubblico (Asl 10 di Firenze e comune di Bagno a Ripoli) e 48% privato (Gemeaz Cusin). Quotidianamente nella zona Nord Ovest, in particolare nei comuni di Scandicci, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano, la Siaf serve 12 strutture per un totale di oltre mille pasti. All'ospedale Nuovo San Giovanni di Dio, alla mensa ospedaliera e al Centro Sociale Il Bruco di Scandicci, i pasti che vengono serviti dalla Siaf sono complessivamente 660.
Per la Siaf, azienda che nel settore della ristorazione sanitaria ha raggiunto un elevato grado di specializzazione, con una potenzialità produttiva di 6000 pasti al giorno, il servizio di pasti per celiaci rappresenta un altro importante traguardo sia dal punto di vista tecnologico che sociale.
L'utilizzo di locali e di attrezzature ad uso esclusivo per la produzione di menù per celiaci, è, infatti, un requisito difficilmente a disposizione dei centri di produzione pasti.
Le difficoltà sono connesse alla certezza di poter evitare ogni minimo “inquinamento” con prodotti contenenti glutine (anche il minimo elemento “inquinante” scatena la sintomatologia nell'ammalato celiaco), proprio nelle cucine dove questi prodotti vengono utilizzati in larga misura. Un giorno alla settimana, invece, la Siaf dedica l'intero stabilimento di Bagno a Ripoli, alla produzione di cibi per celiaci, con una vasta scelta di piatti realizzati sotto la più ampia garanzia igienico sanitaria e quindi con un elevato margine di sicurezza.
La celiachia è sempre più diffusa ma raramente diagnosticata: in Italia si calcola che i celiaci siano mezzo milione, ma i casi diagnosticati sono solo 60mila. In Toscana sono 36mila le persone affette da celiachia ma solo 4000 sanno di averla. Oggi l'incidenza relativamente alta di celiaci, in particolare nella ristorazione ospedaliera (circa 2%), ha fatto sì che quella della celiachia diventasse una delle problematiche emergenti del panorama sanitario.
Oggi nei Comuni della zona Nord Ovest la disponibilità di offerta di questo servizio supera di gran lunga la richiesta.
Ma il numero di chi ne usufruisce potrebbe presto crescere, a cominciare dagli stessi Comuni interessati ad offrire sul proprio territorio, una ristorazione che presenti un elevato grado di specializzazione e che non sia legata al solo ambito sanitario.