PRATO – Al marchio lanciato nel 2003 da Confartigianato per identificare in modo inequivocabile i prodotti del nostro territorio, il mercato ha risposto con un nutrito coro di consensi: nel 2005, infatti, sono stati 60mila i capi, prodotti da un gruppo di aziende del comparto tessile – abbigliamento di Confartigianato, recanti sul proprio cartellino il logo di “Etichetta Toscana”.
A detenere il primato, in questo senso, è stato il Cappellificio T.E. che nel 2005 ha sfornato 25mila copricapi con questa particolare etichetta, garanzia di una produzione fatta interamente in Toscana: completano la lista delle aziende che utilizzano “Etichetta Toscana”, la Balmas Industries, Capecchi, Casa Cecchi, Vent.
Claudia, Duca Contedini, Tessitura Stoppioni, Daniela Confezioni, Masnada, Fratelli Talli, Casa Cianchi Fiorello.
Dunque, il progetto piace, non solo ai produttori, ma evidentemente anche ai consumatori di mezzo mondo, se è vero che gli ordinativi di articoli certificati “made in Tuscany” per l’estero sono lievitati negli ultimi dodici mesi. E tutto questo mentre il disegno di legge sul made in Italy è chiuso in un cassetto in attesa del sì del Senato.