Avrà luogo sabato 28 gennaio -ore 15.00- a Firenze, alla Fortezza da Basso, piazza Bambini di Beslan (ingresso mostra). Corteo e comizio finale in piazza della Repubblica.
I Verdi Toscani e la Federazione Provinciale di
Firenze aderiscono alla manifestazione organizzata dai comitati della della piana in collaborazione con WWF e Greenpeace.
"Ormai la logica dell'incenerimento è obsoleta - sostengono i Verdi - ed anche per la parte residuale dei rifiuti che non si riesce a recuperare e riciclare, ormai sono disponibili tecnologie come la bioessiccazione ed inertizzazione o il ciclo a freddo, che costano meno e sono meno inquinanti; d'altro canto l'estrema pericolosità delle nanopolveri emesse anche dagli inceneritori più moderni, è ormai un'evidenza scientifica assolutamente non più tacitabile"
"In ogni caso prima di parlare della quota da smaltire una buona amministrazione ha il dovere di concentrarsi sulle politiche di riduzione e di raccolta differenziata spinta - insistono i Verdi -: in questo senso l'Assessore Regionale Artusa è riuscito a mettere al tavolo enti gestori e amministrazioni provinciali dimostrando che i numeri per un piano ambizioso di riduzione e differenziazione sono possibili e raggiungibili, solo che si mettano in campo le strategie adeguate e di già comprovata efficacia (come il metodo della raccolta porta a porta), e che soprattutto si assuma una decisa determinazione politica".
"Siamo anche convinti della scelta dell'unificazione degli enti gestori, perorata dall'Assessore verde: una logica di trasparenza che elimina possibili distorsioni e conflitti di interesse, per cui la proliferazione degli impianti potrebbe finire per rispondere non a reali necessità, ma a meccanismi finanziari e di potere delle diverse municipalizzate in concorrenza tra di loro".
"Come Verdi siamo dunque in piazza con i cittadini a sostenere l'opzione non più avveniristica rifiuti zero e nelle istituzioni a cercare mediazioni sempre più avanzate e sempre più difficili con i nostri alleati, mentre a livello nazionale abbiamo aperto un serrato dibattito per inserire nel programma di Governo dell'Unione di centrosinistra l'eliminazione degli incentivi cosiddetti Cip6, che, violando le direttive comunitarie, sono destinati anche all'incenerimento dei rifiuti classificato come fonte rinnovabile di energia."
"La costruzione di un modello di sviluppo alternativo al neoliberismo, che non abbia bisogno di incenerire i rifiuti perché basato sulla loro riduzione, sul riciclo e il riutilizzo, ma anche su una nuova cultura del bene comune nel rispetto per l'ambiente in cui viviamo e della salute di ognuno di noi." E' questo lo spirito con cui Unaltracittà/Unaltromondo parteciperà alla manifestazione regionale indetta a Firenze per sabato 28 gennaio contro la costruzione di nuovi inceneritori in Toscana.
Lo hanno dichiarato Ornella De Zordo e Riccardo Brussi di Unaltracittà/Unaltromondo invitando tutti i fiorentini e i toscani a partecipare numerosi.
"Viviamo un momento delicato per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, hanno proseguito De Zordo e Brussi. Da una parte registriamo la legge delega sull'ambiente del governo Berlusconi, una vera e propria deregolamentazione del settore che disincentiva la raccolta differenziata, apre le nostre frontiere a traffici incontrollati, reintroduce la tassa dei rifiuti al posto della tariffazione; dall'altra rimaniamo esterrefatti dall'ostinazione dei molti amministratori locali toscani, purtroppo anche dell'Unione, che continuano a vedere solo nell'incenerimento la soluzione al problema dei rifiuti.
Sembra di vivere in un'epoca in cui il rischio ambientale che deriva dalle polveri fini e dalle diossine è ancora sconosciuto."
"L'anacronismo culturale che mostrano certi politici toscani nell'affrontare la gestione dei rifiuti è grande" – hanno continuato De Zordo e Brussi. "Basta citare ciò che è avvenuto a San Francisco, una città di ottocentomila abitanti, esattamente il doppio di Firenze. In soli 4 anni, grazie a nuove normative perseguite con estrema serietà da amministrazioni e cittadini, la raccolta differenziata è passata dal 42% al 63%.
Nello stesso periodo Firenze è passata dal 17% al 27%, e oggi è ferma al 32%, sanzionata con un'ecotassa di 550.000 euro. E' incredibile che poi gli stessi amministratori responsabili di questo fallimento siano i primi a lanciare l'allarme rifiuti proponendo subito dopo la soluzione preconfezionata dell'inceneritore"
De Zordo e Brussi citano infine il grande lavoro compiuto dal Coordinamento dei Comitati della Piana fiorentina sul tema delle proposte alternative: "Abbiamo letto con grande piacere e soddisfazione l'ottimo documento elaborato dai Comitati sul trattamento a freddo dei rifiuti, un'alternativa concreta e possibile che silenzia ogni possibile accusa di qualunquismo e superficialità che spesso gli amministratori pro inceneritore rivolgono ai cittadini che si auto-organizzano in assenza di interlocutori all'altezza.
Auspichiamo perciò che Claudio Martini, il presidente della Regione Toscana che in questi anni ha frequentemente dimostrato di saper dialogare con le forme di cittadinanza attiva, possa accogliere positivamente tale proposta e ricalibrare il Piano dei Rifiuti orientandolo verso il bene della comunità e non solo delle società gestrici degli impianti di incenerimento."