Microcredito: il Fondo Etico e Sociale delle Piagge

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2006 19:15
Microcredito: il Fondo Etico e Sociale delle Piagge

Nato alla periferia di Firenze, il Fondo Etico e Sociale della Comunità delle Piagge vuole essere una proposta concreta per rispondere ai problemi più immediati degli abitanti del quartiere e per finanziare progetti di promozione del territorio. Come? Attraverso il microcredito e l'autogestione, ma soprattutto, anteponendo la relazione umana e lo sviluppo del tessuto sociale al patrimonio e alle garanzie finanziare.

Oltre 50 famiglie hanno versato 60mila euro. E in pochi mesi sono già stati erogati 33 prestiti.

Dal 25 giugno del 2000 la Cooperativa Sociale "Il Cerro", in stretta collaborazione con la Comunità delle Piagge, ha dato infatti vita ad una raccolta di prestiti e risparmi presso i propri soci per la creazione del Fondo Etico e Sociale. A chiedere i prestiti sono tutte persone "non bancabili", cioè persone che mai riuscirebbero ad avere un prestito da un istituto di credito e che, senza un appoggio, non avrebbero un'alternativa e magari rischierebbero di diventare facile preda degli usurai. Il tasso d´insolvenza è zero: tutti coloro che prendono soldi a prestito li restituiscono regolarmente.

Chi presta soldi riceve in cambio solo la copertura del tasso d´inflazione. «Il punto fondamentale è la responsabilità verso la comunità, il mondo si può cambiare anche da qui» dice don Alessandro Santoro, ideatore del fondo.

Finalità
Si tratta di un progetto di autogestione del microcredito strettamente legato al territorio. Le persone che non possono accedere al credito tradizionale delle banche sono vittime di un processo di esclusione sociale che non permette loro di uscire dalle situazioni di disagio.

Il Fondo etico è una risposta all'esclusione, un tentativo di consentire alle persone di essere soggetti attivi che partecipano in prima persona a progetti di autoaiuto e autorecupero. L'importante non è quanto si dà o quanto si riceve, ma il grado di partecipazione alla costruzione di un percorso condiviso di finanza etica e di uso critico del denaro. Il fondo quindi nasce con l'obiettivo di restare una struttura leggera e soprattutto "nasce per morire", nel senso che quando non ci sarà più tutti saranno contenti perché vorrà dire che non ce n'è più bisogno.

Per essere finanziati bisogna essere residenti nel quartiere oppure chiedere finanziamenti per progetti che abbiano una ricaduta sociale sulla realtà delle Piagge.

Come funziona
Il Fondo è gestito dall'assemblea dei soci (finanziati e finanziatori) che si riuniscono periodicamente per decidere chi o quali progetti finanziare. Una commissione costituita da 8 membri della Comunità delle Piagge più un consigliere di MAG 6 (mutuo autogestito) avviano l'istruttoria per prendere in esame le richieste avanzate e l'assemblea poi decide.

Il 40% del fondo è destinato al mutuo soccorso, mentre il 60% a progetti con ricadute nel territorio. Il prestito deve essere restituito entro tre anni con un tasso d'interesse pari al tasso d'inflazione più 1,5% destinato a MAG 6 per il pagamento delle spese gestionali. Il fondo delle Piagge è invece gestito da volontari e sostenuto con i soldi raccolti attraverso feste o donazioni. Il risparmiatore finanziando blocca i suoi risparmi per un anno, ma partecipa direttamente alla gestione di tutta la cassa, promovendo la crescita e lo sviluppo del proprio quartiere.

Oltre a percepire un interesse sulla somma versata (pari a quello del tasso d'inflazione), il risparmiatore ci guadagna in qualità della vita.

La relazione umana come base del finanziamento: La conoscenza e la fiducia nelle persone e nei progetti costituiscono la garanzia per accedere al credito del fondo etico. La scommessa non è giocata sul patrimonio, quindi, ma sulla relazione umana. Lo dimostra il tasso d´insolvenza, per un bancario una percentuale inconcepibile: zero. Tutti restituiscono regolarmente il denaro ricevuto con la sola aggiunta del tasso d´inflazione.

Ed è qui che emerge la responsabilità del singolo come cemento della socialità. «Il denaro è strumento di emancipazione - spiega don Alessandro Santoro - chi riceve il denaro è responsabile verso la comunità». Nessuno firma cambiali. La restituzione avviene pagando rate tramite bollettino postale. In questo modo i debitori possono essere aiutati ad andare avanti senza essere soffocati da piani di rientro che non sarebbero in grado di sostenere.

Per informazioni e adesioni
Telefono 055/311.856 - C/C Postale 2472.5509 intestato alla Comunità di Base delle Piagge, causale "Fondo Etico e sociale"

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