Firenze, 23 gennaio 2006- Sabato sera il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è rimasto vittima dell'ennesima contestazione a Firenze. Stasera invece, alle ore 21, al Convitto della Calza (Piazza della Calza 6) "Con l'Ulivo per il governo del Paese". Partecipano: Vannino Chiti, coordinatore segreteria nazionale DS; Dario Franceschini, coordinatore esecutivo federale nazionale DL La margherita; Marco Filippeschi, segretario regionale DS; Antonello Giacomelli, coordinatore regionale DL La Margherita.
Coordina Pietro Iozzelli, caporedattore "Repubblica" Firenze.
Si sono svolti nel fine settimana a Firenze i lavori del VI congresso annuale dei radicali fiorentini dell’associazione “Andrea Tamburi”. L'assemblea ha confermato sia il segretario, Antonio Bacchi, che la tesoriera Livia Federici, scegliendo invece come presidente Raimondo Portanova, consigliere comunale a Firenze nella passata legislatura, eletto nel ‘99 nelle liste di Forza Italia per il Comune, e da anni iscritto e militante politico dell’associazione radicale ‘Andrea Tamburi’.
Il dato politico più significativo dell’assemblea è stata l’adesione convinta dell’associazione al progetto della Rosa nel Pugno, in linea di continuità con il lavoro svolto negli anni passati per le lotte radicali in tema di libertà di ricerca e la laicità dello stato, fino al referendum sulla fecondazione assistita del 2005.
Oggi la Rosa nel Pugno è il progetto prioritario per ogni liberale che soffre l’assenza nei “poli” di qualsiasi progetto politico di rinnovamento e riforma liberale e laica. La convinzione che il futuro del nuovo soggetto politico ‘liberale, laico, socialista e radicale”, la Rosa nel Pugno, passa dall’affermazione o meno alle prossime elezioni politiche, fa sì che la priorità dell’associazione radicale fiorentina sarà fino al 9 aprile quella del sostegno e della partecipazione alla campagna elettorale della Rosa nel Pugno.
Campagna che è messa a rischio dalle gravi discriminazioni stabilite dalla nuova legge elettorale, che obbliga solo la Rosa nel Pugno – tra i soggetti con eletti in parlamento – a presentare le liste dei candidati con un mese di anticipo e a raccogliere circa 180.000 firme per la presentazione. Domani, martedì 24 gennaio, il parlamento ha l’opportunità di rimediare a questo ulteriore grave affronto alla legalità, ripristinando la parità di condizioni tra tutte le liste attraverso l’approvazione di una serie di emendamenti.
Per far conoscere questa situazione che rischia di rendere addirittura impossibile la presentazione elettorale della Rosa nel Pugno, Marco Pannella ha in corso uno sciopero della sete, con cui si rivolge alle più alte cariche dello stato e chiedendo l'intervento di tutti coloro che possono intervenire e in particolare di chi ha o avrebbe il compito di far rispettare la lettera della Costituzione, a partire dal suo articolo 49.