20 gennaio 2006- Terratico di Bibbona Doc e Montecastelli Igt, queste le due nuove denominazioni che da quest’anno vanno ad arricchire il patrimonio enologico della Toscana. Nei giorni scorsi infatti i responsabili del Comitato nazionale vini hanno effettuato l’ ultimo atto istruttorio della pratica di riconoscimento, attraverso una pubblica audizione sul territorio interessato.
Salgono così a 49 tra igt, doc e docg le denominazioni della regione che conferma il suo ruolo di primo piano nel panorama vitivinicolo italiano.
“Due nuovi importanti riconoscimenti, ancora un passo in avanti sulla strada della valorizzazione di risorse che fanno dell’Italia un paese unico”.
Ermete Realacci esprime in una nota la sua soddisfazione per due nuove denominazioni - Terratico di Bibbona Doc e Montecastelli Igt - che da quest'anno vanno ad arricchire il patrimonio enologico della Toscana. ”L’Italia è un paese straordinario: unico al mondo per l’intreccio tra paesaggi e beni storico culturali, tra bellezza e sapienza produttiva. E’ su questo intreccio che dobbiamo costruire il futuro del Paese. Le due nuove denominazioni di vini toscani, legate ai territori tra Pisa e Livorno, sono un riconoscimento di questa unicità e un mattone importante di uno sviluppo che fa leva proprio sui territori e le loro ricchezze.
Un passo avanti verso la qualità”.
“E’ un risultato molto importante – commenta Roberto Bruchi, direttore di Aprovito, Associazione Produttori Vitivinicoli Toscani – per queste due aree tra Pisa e Livorno che sono molto vocate alla coltura della vite. Aprovito è stata tra i promotori della richiesta di denominazione, insieme ai produttori e alle istituzioni, perché crediamo che la valorizzazione di un territorio e la qualificazione produttiva passi attraverso questo strumento.
La denominazione è una chance in più per i produttori e porta ad una positiva ricaduta in termini economici sul territorio, non solo per l’economia agricola locale ma anche per quella complessiva dell’area.”
La Doc Terratico di Bibbona interessa i comuni di Bibbona, Cecina, Collesalvetti e Rosignano in provincia di Livorno. Accanto alla valorizzazione di vitigni autoctoni quali sangiovese il vermentino, questa denominazione raccoglie le esperienze fatte nella zona negli ultimi trent’anni riguardo all’impiego di vitigni internazionali come merlot, cabernet e chardonnay.
Sarà prodotta sia in bianco che rosso. E’ prevista anche la tipologia “Superiore” che identifica vini con un invecchiamento di almeno 18 mesi di cui 12 in legno, inoltre sono previste le tipologie legate ai singoli vitigni.
L’Igt Montecastelli va a toccare l’area interna della provincia di Pisa e riguarda i comuni di Volterra, Pomarance e Montecatini Val di Cecina. E’ una denominazione che vuole evidenziare produzioni legate a vitigni tipici dell’area come sangiovese, canaiolo, ciliegiolo per quanto riguarda i vitigni a bacca rossa e trebbiano e vermentino per quelli bacca bianca
Sarà prodotto sia bianco che rosso e nelle tipologie legate al singolo vitigno.
Inoltre è prevista la produzione del Montecastelli Novello.
“Le denominazioni servono a radicare maggiormente le produzioni sul territorio – spiega Bruchi - e a dare nuove possibilità ai produttori per affrontare il mercato. Queste due nuove denominazioni riguardano piccoli territori che dal punto di vista enologico sono giovani, quindi il primo passo da compiere è senz’altro lavorare per affermare vini sul territorio di riferimento”
“Potenzialmente – conclude Bruchi - sono circa 300 i produttori interessati.
Nella zona del Montecastelli si tratta perlopiù di piccole aziende, anche giovani, mentre nella zona del Terratico c’è già la presenza di grandi aziende, che negli ultimi anni hanno investito sul territorio.”