Firenze, 12 Gennaio 2006- "Batistuta è stato ed è tuttora un leader in cui Firenze può riconscersi. Sono quindi molto contento che il consiglio comunale abbia voluto assegnargli questa onorificenza". Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici che stamani in Palazzo Vecchio ha consegnato a Gabriel Omar Batistuta le Chiavi della città. Alla cerimonia erano presenti l'assessore allo sport Eugenio Giani, il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, con la vicepresidente Bianca Maria Giocoli, il presidente della commissione sport Dario Nardella, la presidente del Calcio Storico Fiorentina Titta Meucci, il capogruppo dei Verdi Gianni Varrasi (che con Bianca Maria Giocoli ha presentato l'ordine del giorno per l'assegnazione dell'onorificenza a Batistuta e Angelo Di Livio, poi approvato dal consiglio comunale) e altri consiglieri comunali.
Si tratta della prima volta che le Chiavi della città vengono assegnate ufficialmente, dopo l'applicazione del regolamento del consiglio comunale. In precedenza il riconoscimento era andato a Diego Della Valle. "Le Chiavi della città - spiega l'assessore allo sport - sono un'onorificenza molto diffusa in Europa e anche in altre città italiane, ma poco diffusa a Firenze e rappresentano un riconoscimento di grande prestigio per chi le riceve. In questo caso a un personaggio che ha fatto la storia della Fiorentina".
L'assessore Giani ripercorre la storia delle Chiavi donate dallo storico Cecil Roth (che le aveva acquistate a un asta di Sotheby's a Londra del 1936) alla città di Firenze: "Le chiavi aprono tre delle dodici porte che scandivano gli ingressi nell'antica città di Firenze. Cecil Roth scrisse diverse lettere a Firenze per donare le chiavi, già nel 1969 all'allora sindaco Bargellini ma non ebbe risposta. Nel 1999 Luciano Artusi trovò una lettera di Cecil Roth e capì l'importanza dell'offerta.
Da lì partirono i contatti che si concretizzarono quando mi recai a Londra per vedere la partita di calcio Arsenal-Fiorentina. Le chiavi sono poi state collocate al museo storico topografico 'Firenze com'era' dal 21 novembre del 2001". Lo storico Cecil Roth (1899-1970) è sempre stato molto legato alla città di Firenze, frequentata per motivi di studio sin dal 1920. È stato professore ad Oxford e a New York di storia italiana del Medioevo e del Rinascimento, oltre che di storia dell'ebraismo medievale italiano.
Questo spiccato interesse lo rese un appassionato collezionista di opere d'arte dell'ebraismo italiano e, in particolare, della storia della Repubblica Fiorentina. Le chiavi hanno un peso di due chili, sono realizzate in ferro, sono legate da una catena e sono corredate dell'antica borsa in pelle, che un tempo le conservava. Le Chiavi di San Gallo sono esposte in modo permanente accanto a quelle della Porta di San Frediano e della Porta Romana, anche queste corredate delle borse e provenienti dai depositi comunali.
L'ultimo gruppo di chiavi che ora sono state restaurate, appartiene alle porte dell'ultima cerchia di mura di Firenze, costruite tra il 1284 e il 1333. "Sono immensamente onorato di ricevere questo premio - afferma Batistuta - perché sono certo che viene dal cuore. E perché arriva dalla città che amo di più. E' solo l'ultimo gesto di affetto nei miei confronti da parte di Firenze, città alla quale ho dato qualcosa, ma anche ricevuto molto di più".(fd)