Firenze, 10 gennaio 2006- Sono 32.866 le imprese artigiane al femminile della Toscana che, con un’incidenza del 20,7% sul totale, la piazzano al quarto posto della classifica regionale italiana preceduta solo da Umbria (22,4%), Marche (21,7%) e Abruzzo (21,3%).
Ancor più positivo il risultato centrato dalle 8666 “capitane d’impresa” di Firenze e provincia che, in rappresentanza del 27,41% dell’universo locale artigiano, si assestano ben al di sopra della media nazionale d’incidenza (19,2%).
A farla da padrone Firenze (32,7%) seguita, tra i comuni più rappresentativi, da Scandicci (6,3%), Sesto Fiorentino (5,4%), Empoli (5%), Campi Bisenzio (4,6%), Calenzano (2,7%), Signa (2,5%), Lastra a Signa e Fucecchio (2,4%), Castelfiorentino (2,2%) e Pontassieve (2,1%).
Una “valanga rosa” che sarà al centro del convegno “Aziende al femminile: tra dinamismo, stress e nuove imprenditorialità creative” che Donne Impresa, il movimento femminile di Confartigianato Imprese Firenze, ha organizzato, con il contributo di Banca CR Firenze e Sai Fondiaria-Agenzia Martelli, per giovedì 12 gennaio (ore 15:00, Sala Verde di Palazzo Incontri, Via de’Pucci n°1, Firenze, ingresso libero).
Interverranno: Ovidio Montecchi, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze; Ambrogio Brenna, Assessore alle Attività Produttive della Regione Toscana; Rosa Gentile, Presidente Nazionale Confartigianato Donne Impresa; Stefania Fuscagni, Consigliere Regione Toscana; Antonella Turci, Responsabile Imprenditoria Femminile Regione Toscana; Tilde Tacci, Presidente Donne Impresa Firenze; Pola Cecchi e Dominique Schleret, imprenditrici; Cinzia Blanc, Psicologa Musicoterapeuta; Nicoletta Arbusti, Psicoterapeuta e Elena Salvini Pierallini, artista.
Al centro del dibattito luci ed ombre dell’imprenditoria coniugata al femminile.
“Cresciamo, anche perché siamo determinate, ma purtroppo le difficoltà che incontriamo nel fare impresa non diminuiscono, prima tra tutte quella di conciliare lavoro e famiglia seguita a ruota da quella della rappresentatività della nostra figura in azienda, dalla burocrazia e dal difficile reperimento di manodopera specializzata, per non parlare poi degli innumerevoli ostacoli che si frappongono in fase di start-up” spiega Tacci.
Scogli che inevitabilmente generano stress (origine del 22% delle malattie cardiovascolari tra le donne per l’ Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro) che il convegno si propone d’indagare offrendo soluzioni tangibili ed anche, novità, opportunità d’impresa.
Dalle agevolazioni del VI bando della Legge 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” (88,5 milioni di euro per promuovere nuove attività imprenditoriali femminili fino al 17 marzo 2006, per il 50% a fondo perduto ed il restante 50% a tasso agevolato) agli incentivi diretti (contributi pubblici stanziati ed erogati alle PMI) ed indiretti (azioni in favore e supporto delle PMI) predisposti dalla regione Toscana per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile; dalle opportunità imprenditoriali anti stress offerte da servizi alla persona come quelli per la cura dell’infanzia e del benessere fisico e psichico a quelli più alternativi e creativi della Musicoterapia (la Regione Toscana, confermando la sua sensibilità ed attenzione per le nuove professioni, ha riconosciuto la figura professionale di Tecnico Qualificato in Musicoterapia) e dell’arte, spaziando tra ricamo, moda e fotografia.