(7 dicembre 2005) – Benefici economici calcolati complessivamente in più di 4 milioni di euro per il 2005 e di 5 milioni di euro per il 2006, con un incremento medio di circa 1.100 euro annui. Sono queste le cifre che potranno essere messe a disposizione degli oltre 2.500 dipendenti della Regione Toscana grazie al contratto integrativo decentrato sottoscritto questa mattina dalle parti, a conclusione di mesi di complesse trattative. Un risultato che il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, competente per il personale, commenta con soddisfazione.
"Si tratta di una somma di assoluto rilievo che potrà incrementare il potere d'acquisto dei lavoratori in una difficile congiuntura economica - spiega il vicepresidente - Ritengo che il testo che oggi abbiamo firmato rappresenti un buon punto di equilibrio tra interessi ed esigenze naturalmente diverse, per il raggiungimento del quale è doveroso ringraziare tutte le componenti sindacali, anche quelle più critiche. Ma soprattutto mi preme sottolineare un dato politico: mentre a livello nazionale i rinnovi sono bloccati e tra una promessa a vuoto e l'altra del governo i dipendenti pubblici aspettano un contratto che ormai sarebbe scaduto al suo stesso nascere, in Toscana si dimostra che, attraverso il confronto, è possibile raggiungere accordi rispettosi del bilancio senza penalizzare i lavoratori.
E questo perché per noi il lavoro non rappresenta un costo da tagliare ma una risorsa da valorizzare". Il contratto firmato oggi si applicherà ai lavoratori della Regione Toscana di tutte le categorie con l'esclusione dei dirigenti. Il contratto rafforza istituti quali la produttività, prevede forme di progressione di carriera, di incentivazione delle responsabilità, investe sulla formazione, incrementa gli elementi di flessibilità dell'organizzazione del lavoro. Elementi, quest'ultimi, che accolgono anche proposte avanzate dal comitato d'ente delle pari opportunità: da essi si attendono effetti positivi sulle condizioni di vita e di lavoro in particolare delle dipendenti.
"Una pubblica amministrazione efficiente - ricorda ancora Gelli - non è solo un fatto di democrazia. Oggi più che mai è uno strumento necessario e determinante nei processi di sviluppo economico, di utilizzo sostenibile del territorio, di inserimento sociale, di tutela della salute, di accesso ai servizi. Valorizzare le risorse umane significa anche questo". Il vicepresidente, infine, oltre a esprimere un vivo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato nella lunga trattativa dalle organizzazioni sindacali, rinnova il proprio impegno e quello dell'amministrazione a proseguire il confronto ai tavoli sindacali su aspetti particolarmente delicati quali le condizioni di lavoro del personale regionale con contratto atipico.
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La Provincia di Firenze, Nidil e Funzione Pubblica Cgil, Alai e Fps Cisl, Fpl Uil e Csa hanno firmato un protocollo di intesa sulle forme di lavoro flessibile, cioè le forme di lavoro atipico con particolare riguardo ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa.
Il Protocollo, che parte dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro, evidenzia come l’utilizzo sempre maggiore di queste tipologie contrattuali nel settore pubblico sia anche conseguenza di una reiterata politica di blocco delle assunzioni che anche quest’anno la Finanziaria 2006 conferma, a fronte però di sempre maggiori servizi richiesti alle P.A.
Per questo motivo, le parti firmatarie ritengono che, così come affermato nel Patto per lo Sviluppo sottoscritto dalla Provincia e da tutte le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, in cui si conferma il contratto a tempo indeterminato come forma contrattuale centrale e di riferimento per il settore privato, questo abbia maggiore valore per il pubblico impiego.
“E’ sulla base di questa convinzione – afferma Alessandro Lo Presti, assessore provinciale al Bilancio e Personale - che la Provincia di Firenze e i Sindacati ritengono questione centrale che il Governo e il Parlamento intervengano con provvedimenti legislativi che permettano una progressiva stabilizzazione dei lavoratori atipici che oramai da anni svolgono di fatto un ruolo essenziale nell’erogazione di molti servizi.”
In attesa di questa svolta legislativa le parti però si sono reciprocamente impegnate a garantire a questi lavoratori un ampliamento di diritti e tutele sindacali: riconoscimento di diritti sindacali e di categoria, di diritto al compenso adeguato, di previsione di forme di assistenza mutualistica, di disciplina del recesso e della soluzione anticipata del rapporto, diritti di informazione, di tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con il riconoscimento da parte della pubblica amministrazione della competenza acquisita per quanto riguarda l’accesso al pubblico impiego tramite concorso pubblico sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.
Inoltre, in presenza di appalti, la Provincia di Firenze si impegna a valutare nella fase dell’aggiudicazione la tipologia di rapporto di lavoro prescelto e di individuare delle modalità di scelta delle ditte appaltatrici e/o esecutrici che privilegino quelle che si impegnano ad utilizzare il rapporto di lavoro subordinato.
Si tratta di far rispettare le condizioni contenute nei capitolati e nei relativi contratti d’appalto, al fine di combattere eventuali fenomeni di lavoro nero o soprusi nei confronti dei lavorati interessati.
Riguardo le forme di prestazioni professionali con partita Iva, Provincia e Sindacati si impegnano, nel rispetto della normativa nazionale, a disciplinare in modo più organico le forme di prestazioni professionali con partita Iva aventi caratteristiche sostanzialmente simili al lavoro atipico, prevedendo una disciplina omogenea.
La Provincia di Firenze, intanto, darà vita ad un Osservatorio su scala provinciale, le cui modalità costitutive saranno decise con i sindacati, il mondo imprenditoriale e i comuni, alcuni dei quali hanno già sottoscritto dei propri accordi su questa materia..
All’Osservatorio parteciperanno rappresentanti degli enti locali e dei sindacati presenti sul territorio con compiti di verifica del fenomeno del lavoro atipico attraverso una specifica attività di monitoraggio, al fine di coordinare e indirizzare proposte nei confronti di tutti gli enti coinvolti.
La Provincia formerà specifiche competenze interne nei centri per l’impiego per realizzare l’analisi e monitoraggio dell’andamento del lavoro atipico sul territorio provinciale e intende realizzare anche una banca dati provinciale del lavoro atipico per metterla a disposizione di tutte le aziende e le imprese al fine di favorire una incontro tra domanda e offerta.
Infine è stato ritenuto importante evidenziare che dovranno essere messe in opera azioni dirette a favorire le pari opportunità per le donne lavoratrici ed in particolare le lavoratrici madri, diffondendo la cultura organizzativa della collaborazione professionale dalla propria abitazione, inserendole in percorsi atti a sviluppare il lavoro a distanza ed il telelavoro e attuando tutte le iniziative tese a conciliare anche nei rapporti atipici il lavoro e la maternità.
L’accordo è stato firmato dall’assessore Alessandro Lo Presti, con Antonio Lazzaro, Funzione Pubblica Cgil; Enrico Hablik, Nidil Cgil; Daniele Frulli, Fps Cisl; Silvia Degl’Innocenti, Alai Cisl; Paolo Becattini, Fpl Uil; Giancarlo Battini, Fpl Uil; Alfredo Lisi, Csa; Monica Ciullini, Rsu.