Firenze – La crescente applicazione delle tecnologie digitali ai beni culturali (musei, biblioteche, archivi, musica, produzioni cine-radiotelevisive) impone una doppia esigenza: 1) ottimizzarne l’uso per sfruttarne appieno le straordinarie potenzialità; 2) definire standard, metodi e strumenti per preservare le memorie prodotte dal degrado fisico dei supporti e dall’obsolescenza tecnologica. Si tratta di un grande problema non solo italiano, trasversale a tutti i settori della società dell’informazione
In questo scenario e con questi scopi prende vita a Firenze Rinascimento Digitale-nuove tecnologie per i beni culturali, Fondazione no profit promossa e finanziata dall’Ente Cassa di Risparmio, presentata oggi dal Presidente Edoardo Speranza alla presenza dei vertici istituzionali, il Sindaco Leonardo Domenici, i Presidenti della Provincia e della Regione Toscana, Matteo Renzi e Claudio Martini, il direttore dei Beni Librari e Archivistici del Ministero dei Beni Culturali Luciano Scala, il Soprintendente al Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci, insieme ad altre autorità e personalità del mondo della cultura.
Presieduta da Paolo Galluzzi, Direttore dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza, con Marco Rufino Segretario Generale e Maurizio Lunghi Direttore Scientifico, la Fondazione rappresenta la prima iniziativa organizzata e strutturata non solo per favorire l’adozione di best practices nell’utilizzazione delle nuove tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali, ma per stimolare ed assistere gli operatori culturali ed assumere un ruolo da protagonisti in questo processo.
La Fondazione opera a livello nazionale e internazionale e si propone in particolare alla progettualità pubblica come centro di servizio specializzato in attività di ricerca e sperimentazione, nella definizione di standard e procedure controllate, nella formazione e nell’aggiornamento del personale.
Ha già stipulato una convenzione con il Ministero dei Beni Culturali e, in questa prima fase, come principale obiettivo, punta alla valorizzazione di alcuni dei poli culturali più significativi di Firenze e della Toscana.
Sei i progetti principali fin qui avviati. Con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi il processo per digitalizzare i 130 mila oggetti delle collezioni. Con vari musei, archivi, biblioteche, università e centri di ricerca, Digital Libraries, uno studio su metodi e linguaggi per gestire archivi di diverso soggetto in un repository digitale integrato.
Con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza e la direzione Beni Librari del Ministero dei Beni Culturali, Archivio Integrato, per lo sviluppo di un software open source che dia accesso pervasivo e agevolato ad archivi di diversa natura e argomento.
Con la Biblioteca Nazionale il progetto Magazzini Digitali intende garantire la conservazione dei dati a lungo termine. Con Discoteca di Stato, Conservatorio Cherubini, Rai e Cnr, Archivi sonori lavora invece per digitalizzare e restaurare in particolare le vecchie registrazioni su disco e nastro che si stanno velocemente deteriorando.
La Fondazione sta infine mettendo a punto Corsi di Formazione per l’impiego ottimale delle tecnologie digitali per conservare, gestire e valorizzare i beni culturali.